Sono allarmanti i dati che riguardano i maltrattamenti e i soprusi sui minori. Si calcola che solo nel nostro Paese i bambini a rischio di maltrattamento siano quasi 800 mila.
Ma la violenza non si perpetra solo in ambito domestico purtroppo. Dai dati messi a disposizione dal Ministero dell’Interno si scopre che le scuole sono dei luoghi in cui sempre più spesso si verificano abusi che necessitano di un immediato intervento di difesa e protezione dei nostri ragazzi.
Stiamo parlando in particolare di due dinamiche:
Un sms contro gli spacciatori ed i bulli è questa l’idea messa in piedi per fronteggiare il problema dei reati commessi ai danni dei minori. Una direttiva firmata dal Ministro dell’Interno è stata inviata a tutto i prefetti durante la settimana di inizio delle lezioni. Entro 30 giorni i prefetti dovranno recepire la direttiva ed attivare un numero telefonico a cui i ragazzi possono mandare un SMS in caso di necessità, per segnalare e denunciare pusher e bulli.
Dal Polo Interforze di Anagnina, a Roma, il Ministro Alfano ha dichiarato: ” Non dimentichiamo che negli ultimi quattro anni 12 studenti sono morti per droga e due ragazzi si sono suicidati perché vittime di bullismo“.
I dati 2014 sul fenomeno del bullismo e lo spaccio di droga all’interno dei contesti scolastici non sono incoraggianti seppur simili a quelli degli anni precedenti. Nessuna tendenza migliorativa quindi, e questo non lascia ben sperare.
Altro aspetto allarmante è quello delle violenze sessuali. Gli abusi di natura sessuale, seppur in diminuzione negli anni precedenti, hanno subito una forte impennata nel 2014.
Rispetto a 91 casi segnalati nel 2013, siamo ad un + 25%. Dal primo gennaio al 31 agosto 2014 sono già 114 e non è tutto, altri aspetti spingono a riflettere circa la necessità di un intervento mirato a questi contesti:
Il valore del servizio di denuncia tramite sms viene spiegato così dal Ministro: “Crediamo che un sms di denuncia “protetta” potrà aiutare. L’esperimento pilota realizzato a Roma a partire dallo scorso maggio, ci fa ben sperare”.
Il numero telefonico da far segnare ai ragazzi sarà composto da cinque cifre e preceduto dal prefisso della provincia di appartenenza e presto verrà diffuso dai prefetti a tutti i dirigenti scolastici. La “chiamata” arriverà direttamente agli operatori della Questura, che gestiranno la segnalazione proteggendo la privacy e l’assoluta riservatezza del mittente.
L’ attenzione delle famiglie e degli insegnanti siamo convinti restino le migliori armi educative e di prevenzione contro queste forme di abuso. Resta il fatto che le azioni volte a migliorare la protezione e la sicurezza dei ragazzi rappresentano di certo validi mezzi nel tentativo di indebolire il crescere e perpetuarsi di questi fenomeni.
Voi Unimamme cosa ne pensate? Ritenete utile l’attivazione di questo sistema?
(fonte: corriere.it)
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