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Parto o taglio cesareo: come avviene e quali rischi comporta

Partorire in modo naturale: come evitare l’eccessiva medicalizzazione (FOTO)

Published by
Valentina Colmi

 

Partorire in modo naturale permette alle donne di riprendersi meglio dopo la nascita. Spesso però la gravidanza è molto medicalizzata: basti pensare che l‘Italia è il primo Paese europeo per numero di cesarei. Certo, molto spesso questi interventi sono necessari per salvare la vita della mamma e del bambino, ma a volte si possono evitare. Talvolta è sufficiente avere un po’ di pazienza (io dopo 15 ore di travaglio senza quasi risultato sono stata sottoposta ad un cesareo d’urgenza perché la bambina era in sofferenza, quindi in realtà nel mio caso penso che il cesareo sia stata l’unica scelta possibile).

Su questo fronte – ovvero quello del rispetto delle abilità naturali di una donna nel partorire – si basa  l’ Hormonal Physiology of Childbearing un rapporto creato da Childbirth Connection, pionieri per ciò che riguarda una cura della maternità.

Secondo le ultime ricerche scientifiche sul ruolo degli ormoni in gravidanza e fino al primo periodo post-parto, gli interventi piu’ comuni effettuati sulle mamme prima, durante e dopo il parto, possono disturbare tali processi ormonali e interferire così sui benefici che offrono.

Ma quali sono gli interventi consigliati che possono invece rendere il parto un momento poco “rispettoso” della fisiologia femminile?  Vediamoli insieme.

Partorire in modo naturale: cosa ostacola il parto?

Prima di tutto l’epidurale. E’ vero che permette alla mamma di sentire meno dolore, ma è altrettanto vero che può smorzare il livello di ossitocina, aumentando i tempi del travaglio.

Allo stesso modo il parto cesareo fa si che il bambino perda durante l’operazione una gran parte dell’epinefrina, un ormone che funge da allerta e che incoraggia il bambino a respirare da solo. Inoltre, il cesareo abbassa i livelli di prolattina della madre, ostacolando così la produzione di latte.

Il documento contiene una serie di raccomandazioni per le future mamme ma anche per gli operatori sanitari per un rispetto maggiore del parto:

Raccomandazioni per il personale sanitario raccolte da The Stir:

  • educare tutti gli ospedali alla nascita fisiologica
  • usare tutte le strategie qualitative possibili per favorire un parto naturale
  • permettere l’accesso a metodi che favoriscono il parto naturale e limitare l’uso di interventi medici
  • informare le donne sul parto fisiologico e coinvolgerle in tutti gli aspetti .

Raccomandazioni relative alle pratiche di assistenza (che devono essere il più sicure possibili):

  • fornire cure prenatali che riducano lo stress e l’ansia nelle donne incinte
  • permettere l’inizio fisiologico del travaglio a termine
  • permettere il travaglio attivo
  • fornire privacy e ridurre l’ansia e lo stress durante il travaglio
  • cercare se possibile di non ricorrere all’aiuto farmacologico durante il travaglio
  • cercare se possibile di non ricorrere all’aiuto farmacologico per accelerare il travaglio
  • promuovere il continuo supporto durante il travaglio
  • favorire il parto spontaneo vaginale
  • favorire il contatto pelle a pelle con il neonato subito dopo la nascita
  • favorire l’allattamento al seno subito dopo la nascita.

Lo stress e l’ansia sono infatti nemici della donna non soltanto in gravidanza, ma anche durante il parto.

Che cosa può fare dal canto suo una futura mamma?

  • scegliere l’ospedale in cui partorire in cui non sono richiesti esami non necessari e che invece supporti la volontà della mamma
  • scegliere una doula, figura che come piu’ volte abbiamo spiegato, non sostituisce l’ostetrica
  • limitare lo stress
  • non andare subito in ospedale a travaglio appena iniziato, ma iniziarlo a casa
  • usare durante il travaglio dei metodi che possano agevolare la futura mamma, come docce o bagni caldi
  • una volta che il bambino è nato cercare fin da subito un contatto e favorire l’allattamento al seno.

Segue un’infografica riassuntiva molto utile.

E voi unimamme? Qual è stata la vostra esperienza?

 

Vi lasciamo con 7 consigli di un’ostetrica per avere un parto naturale in ospedale.

 

Valentina Colmi

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