Le famiglie italiane ai raggi X: il rapporto Eurispes 2015

rapporto eurispes 2015

 


 

E’ un’immagine del nostro Paese davvero sconfortante quella che viene fotografata dall’annuale rapporto Eurispes.

1.042 cittadini hanno partecipato all’indagine tra il 15 dicembre 2013 e il 5 gennaio 2015: ne è emerso appunto un quadro di grande sfiducia nel futuro, mentre c’è un ritorno a dei valori tradizionali, come quello religioso, grazie alla figura di Papa Francesco.

Il dato più importante – e insieme drammatico – è il fatto che le famiglie italiane sono sempre più povere, con una difficoltà maggiore rispetto all’anno scorso di arrivare alla fine del mese. Sono affette da quella che viene definita la “Sindrome del Day-By-Day“: come dice l’espressione, si naviga a vista, senza sapere se si riuscirà a pagare l’affitto o le spese mediche. Vediamo con dettaglio che cosa pensano gli Italiani.

Rapporto Eurispes: vivere in Italia è una sfortuna

Cominciamo con la condizione economica delle famiglie: rispetto al 2014 è peggiorata nel 76,7% dei casi. Circa il 47,2% non riesce a pagare le spese con il proprio stipendio e in moltissimi  – il 62,8% – sono costretti ad usare i propri risparmi per riuscire a quadrare il bilancio famigliare (rispetto al 51,8% di un anno fa).

Le voci che costituiscono maggior spesa sono:

  • i costi per l’abitazione: il 73,1% di chi ha un mutuo per l’acquisto della casa ha difficoltà a pagare le rate, così come il 69,6% di chi è in affitto non riesce a pagare.
  • oltre un terzo del campione (34,4%) non riesce a pagare le spese per i trasporti,  
  • mentre un preoccupante 40,9% non può pagare le spese mediche.
  • di risparmi neanche a parlarne: risulta un miraggio per 8 intervistati su 10.

Un italiano su 3 ha inoltre chiesto dei prestiti alle banche, soprattutto per comprare casa. Nel 7% dei casi gli è stato negato. Altri motivi sono stati:

  • per far fronte alla necessità di pagare debiti accumulati (29,3%)
  • saldare prestiti contratti con altre banche/finanziarie (23,9%)
  • affrontare le spese per cerimonie (23,3%)
  • per le cure mediche (23,3%).

E’ evidente che il clima di sfiducia si riversa nel futuro: essendo peggiorata la situazione economica per 9 italiani su 10, il 55,7% non crede nella ripresa. Praticamente dimezzati gli ottimisti: solo il 4,6% pensa che la situazione migliorerà contro l’8,2% dell’anno scorso.

Si tagliano le spese su molto: auto, animali domestici, baby sitter o un aiuto in casa sono diventati un lusso.

Aumentano le rateizzazioni per sostenere le cure mediche (46,7%,+24,3%).

Tagli anche sul “superfluo”, come parrucchiere, pasti fuori casa, estetista.

Gli acquisti si compiono nei discout o durante i saldi.

Cresce la percentuale di coloro che vorrebbero andare a vivere all’estero, soprattutto per lavorare. Il 45,4% degli italiani si trasferirebbe all’estero, un dato in forte aumento rispetto al 37,8% nel 2006. I più propensi sono:

  • gli studenti (quasi il65%),
  • chi è in cerca di una nuova occupazione (59,8%)
  • chi è in cerca del primo impiego (52,7%). 

Il 39,5% degli italiani ritiene il vivere in Italia una sfortuna. 

Il lavoro è poi un argomento molto sentito: chi ce l’ha lamenta di non avere tempo per se stesso (circa il 68%) e di non riuscire a conciliare lavoro e famiglia (52,4%).  In molti vorrebbero cambiare occupazione, il 32,6% (22,4% nel 2014).

Allarmante anche il numero di Italiani che si rivolgono agli usurai: dal 10,1% al 15,5% di quest’anno hanno chiesto un aiuto economico non alle banche e a privati per poter pagare i debiti. Sono impiegati, liberi professionisti, ma anche pensionati: persino il 52% di chi ha un reddito fisso ha dovuto affidarsi al racket dell’usura.

Continuano invece a godere di fiducia le Forze Armate e le Forze dell’Ordine, soprattutto l’esercito e la Polizia Penitenziaria (che fa un balzo in avanti).

Papa Francesco però conquista tutti

Entra tra i valori importanti degli Italiani anche la religione. La Chiesa infatti, dopo un lungo periodo di crisi, è ritornata ad essere un appiglio importante, anche grazie alla figura di Papa Francesco. I numeri parlano chiaro: boom di consensi per la Chiesa cattolica (62,6%; +13,6) e per questo Pontefice, che gode di un consenso praticamente unanime: 89,6%. Il consenso cresce in tutte le fasce d’età, ma con un netto miglioramento soprattutto tra i giovanissimi:

  • dal 27,1% al 51,1% di quanti hanno dai 18 ai 24 anni;
  • dal 34,3% al 53,5%tra i giovani dai 25 ai 34 anni.

Sono soprattutto le persone rimaste vedove (77,3%) e quelle sposate (69,9%) a mostrare più gradimento; segue la categoria dei separati/divorziati (63,6%), grazie all’apertura del Papa.

Sui temi etici, ecco invece come si distribuiscono gli Italiani:

  •  sì a coppie di fatto (64,4%),
  • matrimoni gay ancora poco accolti (40,8%).
  • favorevoli all’eutanasia (55,2%), 
  • testamento biologico (67,5%)
  • legalizzazione della prostituzione (65,5%)

E la tecnologia?

Se c’è difficoltà ad arrivare alla fine del mese, c’è però una cosa a cui non si rinuncia: la connettività. Il 67% si è ormai dotato di uno smartphone (che è anche l’apparecchiatura che si ha in casa al posto del telefono tradizionale). Online si fanno anche acquisti (59,9%) e si controlla conto bancario (53%). Praticamente tutti hanno un profilo su Facebook (95,7%), dove però il 43,1%  ha sentito violata la propria privacy. Il cellulare viene usato per:

  • per chiamare ed essere chiamati (99,5%)
  • inviare e ricevere sms (88%)
  • fare foto/filmati (65,3%),
  • inviare/ricevere foto/video (64,1%),
  • navigare su Internet (61,2%),
  • comunicare tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%)

 

E voi unimamme che cosa ne pensate? Vi rispecchiate in questa indagine?

 

(Fonte: eurispes.eu)

 

 

 

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