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Categoria News

Autismo: scoperto il modo per comunicare in modo efficace con i bambini a rischio

Published by
Maria Sole Bosaia

Spesso i genitori con figli autistici si chiedono come poter aiutare i loro piccoli e finalmente, dall’Università del North Carolina giunge una ricerca che suggerisce alcune pratiche per ottenere miglioramenti significativi nei bambini di 1 anno a rischio.

Un gruppo di scienziati dell’Allied Health Sciences, Psychiatry and Psychology ha seguito 18 famiglie con figli a rischio di autismo.

I ricercatori hanno comparato gli effetti di un alcuni trattamenti svolti a casa dai genitori basati sul metodo Adapted Responsive Teaching (ART) e il monitoraggio precoce.

Autismo: come aiutare i bambini di 1 anno di età

Ad essere oggetto dell’indagine sono state famiglie con un figlio di 1 anno selezionate all’interno di un campione a rischio di autismo, questi piccoli, successivamente, sono stati reclutati per lo studio prima dell’età in cui i sintomi sono ormai completamente evidenti.

A volte i piccoli con questa diagnosi non rispondono quando vengono chiamati o magari si cerca di presentare loro un nuovo giocattolo o farli giocare al gioco del cucù.

Ecco quindi come agisce questa particolare terapia:

  1. il genitore, lavorando insieme a un responsabile del programma ART comincia a imitare il tipo di comunicazione del bambino e le sue interazioni
  2. successivamente il piccolo comincia a interagire coi genitori per vedere se questi lo imiteranno o meno
  3. mano a mano che le interazioni proseguono i genitori riescono a intrattenere il bimbo in un “botta e risposta” di interazioni sociali per diversi scambi alla volta

 


 

Grace Baranek, a capo dello studio, assicura che quella dell’imitazione è una delle strategie adoperate dal programma ART indirizzate ad affrontare uno dei 12 fondamentali tipi di comportamento.

“Ciascun bimbo ha punti di forza e debolezze quindi ogni intervento va incontro ai bisogni specifici del piccolo e quelli delle famiglie” ricorda ancora la Baranek.

Linn Wakeford coordinatore del gruppo di intervento dichiara: “questa è una delle procedure più gratificanti che abbia mai usato è magnifico vedere i genitori imparare a impegnarsi più a fondo coi figli nel gioco e nelle interazioni sociali e osservare i figli fiorire in risposta a queste strategie”.

Unimamme e voi provereste questa strategia di approccio ai vostri bambini autistici?

Sapevate che si sta studiando un test basato sulla saliva dei bambini per effettuare una diagnosi precoce?

Prima si interviene e meglio è!

Dite la vostra se vi va.

 

(Fonte: Eurekalet.org)

Maria Sole Bosaia

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