Scuola dell’infanzia abolisce la festa del papà e della mamma, “non c’è più la famiglia classica”, così si giustificano le maestre

festa del papà e della mamma

I genitori dei bimbi che frequentano la scuola dell’infanzia “Contardo Ferrini”, nell’elegante quartiere Trieste di Roma, in occasione della festa del papà, appena trascorsa, non hanno ricevuto alcun “lavoretto” così come, invece, succede solitamente in tutte le scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie. Stessa sorte toccherà alle mamme nella prossima festa della mamma che si terrà nella seconda domenica di maggio. Ma perché tutto ciò? In realtà è stata una decisione presa dal corpo docenti della scuola trasformata, poi, in delibera, perché secondo gli stessi: «La famiglia cambia continuamente».

Asilo abolisce la festa del papà e della mamma

Tante le notizie che ci giungono dal mondo della scuola, molte delle quali ci lasciano davvero interdetti. Ricorderete del tema dato da svolgere ad alcuni bambini in un scuola di Scarmagno, in provincia di Torino, con il quale si chiedeva agli alunni “Vorresti che morisse prima la mamma o il papà?”. Un’altra notizia shock arriva, questa volta, da una scuola dell’infanzia di Roma.

Nella delibera datata 14 ottobre i docenti della scuola dell’infanzia “Contardo Ferrini” hanno deciso di non festeggiare più, come succede altrove in tutta Italia, la festa del papà e della mamma poiché secondo gli stessi non c’è più la famiglia classica formata da un papà, una mamma e dai figli. La famiglia di oggi, sostengono le maestre, è in continua evoluzione.

Chiaramente i genitori non hanno preso bene tale decisione e, una volta venutinea conoscenza, hanno deciso di adire le vie legali per chiedere di annullare tale delibera senza costringerli a rivolgersi al Tar.

Roberta Giudici, la mamma di uno dei piccoli che frequentano la scuola dell’infanzia ha dichiarato: «Contestiamo le modalità con cui la scuola ha agito, senza metterci al corrente. Quando abbiamo chiesto spiegazioni, ci hanno risposto che la decisione era stata presa nel rispetto delle famiglie allargate e dei bimbi rimasti orfani di un genitore. Nessuno è contrario a questo principio, ma così la scuola azzera la nostra tradizione, e non troviamo giusto che bambini tra i 3 e i 5 anni vivano in questo clima».

Dal Municipio, poi, la replica giunge dall’assessore alla Scuola, Paolo Masini, che difendendo la scelta dei docenti dichiara: «Gli adulti non dovrebbero aver bisogno di fare crociate mettendo in mezzo i loro bambini. La comunità scolastica non ha bisogno di ideologismi del genere. Siamo contro questo atteggiamento. Solo il pensiero che si debba andare davanti al giudice in un contesto con protagonisti bambini dai 3 ai 6 anni è preoccupante».

E voi unimamme come avreste reagito se nella scuola dei vostri figli avessero deciso di abolire la festa del papà e della mamma? Da che mondo è mondo in ogni scuola ci sono bimbi orfani di un genitore, separati o figli di ragazze madri, è compito delle maestre riuscire a gestire tale situazione. Ci sarà sempre una figura, maschile o femminile, un nonno o una nonna, a cui far riferimento e per la quale preparare un lavoretto con le proprie mani. Concordate con me?

(Fonte: huffingtonpost.it)

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