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Categoria News

4 consigli per aiutare i bambini che non vogliono mangiare

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Valentina Colmi

Bambini e cibo: fare mangiare i bimbi delle volte è una vera e propria impresa. Molto spesso sono inappetenti oppure non vogliono sentire proprio parlare di frutta e verdura. Se la situazione viene vissuta con stress da parte dei genitori, oggi si è scoperto che è un momento di grande tensione anche per i figli.

Bambini e cibo: i Nofed

Durante il Congresso Italiano di Pediatria si è infatti parlato dei Nofed (Non Organic Feeding Disorders), ovvero di quei problemi con il cibo non necessariamente legati a disfunzioni organiche. Secondo i dati, circa il 25% dei bambini sotto i 6 anni vivono male il fatto di sedersi a tavola.

I Nofed, ha spiegato Claudio Romano, pediatra dell’Università di Messina, sono il 25% dei bambini sani e l’80% di quelli che hanno qualche problema di sviluppo. Inoltre il 15-30% dei casi riguarda problemi organici, mentre per l’80% si tratta di disturbi della sfera psicologica.

Il disturbo si presenta in forma più frequente con i ‘picky eaters’, cioè quei bimbi che mangiano poco durante la giornata e che vivono il momento del pasto senza alcun piacere, pur continuando ad essere vivaci e a svolgere le proprie attività. Si tratta di una condizione normale tra i 3 e i 6 anni.  

Questo ovviamente preoccupa non poco i genitori, che possono incappare in comportamenti sbagliati pur di far mangiare il figlio, come:

  • offrire il latte di notte durante il sonno (nel bambino tra i 2-3 anni)
  • forzare il bimbo a mangiare
  • no alla tv o al gioco
  • il pasto va consumato a tavola

I primi problemi possono nascere già dallo svezzamento: meglio introdurre allora già dei sapori forti durante questo periodo in modo tale che il bimbo non arrivi più avanti a non apprezzare il cibo.

Quando bisogna preoccuparsi? Qualora oltre a sintomi di natura organica ce ne fossero altri  come il ritardo dello sviluppo psicomotorio (linguaggio, deambulazione).

E voi unimamme, come ve la cavate con il momento pappa dei vostri piccoli? E con quello dei vostri grandi?

Valentina Colmi

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