Guardando l’ultimo Rapporto Health at a Glance 2015 dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, se da un lato possiamo essere felici per l’aumento delle aspettative di vita dall’altro lato bisogna preoccuparsi per un allarme che viene lanciato alle famiglie italiane, tanti, purtroppo, i casi di obesità infantile che è in netta crescita.
Secondo l’Ocse l’Italia occupa posizioni di rilievo nell’ambito dell’assistenza primaria e ospedaliera ma, di contro, risulta molto arretrata riguardo all’assistenza agli anziani nonché sulla prevenzione.
Il dato che deve, comunque, farci preoccupare riguarda i nostri figli, infatti secondo l’Ocse in Italia troppi sono i bambini obesi.
Nel Rapporto si legge che la spesa sanitaria pro-capite è diminuita rispetto al 2011, rimanendo, dunque, inferiore alla media di altri Paesi OCSE. Tra l’altro l’utilizzo di farmaci generici è quadruplicato rispetto al 2000 e questo, probabilmente, come conseguenza della crisi economica che da qualche anno attanaglia il nostro Bel Paese.
Anche se, però, la nostra assistenza sanitaria è positiva bisogna sottolineare come gli indicatori che riguardano la stessa assistenza per bambini e anziani, è, invece negativa. Si legge, infatti, nel Rapporto: «Gli indicatori di qualità dell’assistenza primaria e ospedaliera in Italia rimangono al di sopra della media OCSE in molte aree nonostante i livelli di spesa sanitaria inferiori ad altri paesi OCSE ad alto reddito. Tuttavia, l’Italia rimane arretrata rispetto ad altri paesi sull’assistenza agli anziani e la prevenzione delle malattie non trasmissibili».
Il dato più allarmante è quello che riguarda l’obesità infantile che vede l’Italia posizionarsi al 31esimo posto, ovvero tra le peggiori performance.
Tra l’altro, poi, anche l’assistenza di lungo termine per gli anziani è nettamente inferiore agli altri Paesi dell’Ocse.
Il consumo di alcool tra gli adulti è in netto calo rispetto a 20 anni fa ma, purtroppo, così non può dirsi, invece, tra i giovani che, purtroppo, ne fanno largo consumo così come di tabacco. Questo a testimoniare che manca la prevenzione, ovvero la divulgazione tra i giovani dei pericoli che si nascondono dietro alcool e fumo.
Queste alcune performance dell’Italia nel Rapporto Healt at Glance 2015
Se volete approfondire, potete visitare il sito dove troverete tutti i dati relativi ai paesi oggetto delle rilevazione.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa situazione?
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