Emma ci ha fornito la lista dei materiali da raccogliere per realizzare il cesto, che Elinor chiama “raccolta di materiale da gioco” e non “giocattoli”. Moltissimi gli oggetti diversi che si possono utilizzare:
Per la scelta del cesto io mi sono rivolta alla tradizione artigianale etiope, utilizzando un “aghel- ghel”, un cesto che normalmente serve a contenere il pane.
Abbiamo reperito gli oggetti cercando principalmente nelle nostre case e in natura. Abbiamo trovato cucchiaini in legno e acciaio, dosa spaghetti, fruste per i dolci, sottobicchieri in sughero e paglia, scatolette varie, coperchi di barattoli; al parco abbiamo raccolto sassi e pigne, abbiamo ripescato le conchiglie raccolte al mare l’estate prima, la lista è lunghissima e ognuno ha trovato qualcosa di diverso.
Questa “raccolta di materiale da gioco” permette al bambino di avere esperienze intense dal punto di vista sensoriale. La Goldschmied stessa nel suo video afferma quanto possono essere interessanti il profumo di un limone, la fluidità di una catenella, il freddo trasmesso dall’acciaio, così come altre molteplici sensazioni.
Emma ha poi invitato noi mamme a proporre il cesto anche in casa propria , sempre sotto la supervisione di un adulto, e mantenendo gli oggetti sempre puliti. Ci ha inoltre consigliato poi di arricchire il cesto trovando oggetti di nuovo interesse per il bambino. La mia piccola Uriel ha infatti sempre notato gli oggetti nuovi che inserivo nel cesto.
Goldschmied raccomanda che il materiale sia vario in modo da offrire una vasta scelta e non creare conflitto. Osservando con Emma i nostri bambini abbiamo infatti constatato proprio un’assenza di conflitto tra di loro e una tendenza alla condivisione. Ogni bambino può preferire un oggetto rispetto ad un altro, ma anche quando la loro attenzione si concentra sullo stesso oggetto, avviene spontaneamente che uno dei due tiene l’oggetto e l’altro cede, senza rabbia o nervosismi.
Penso che la condivisione sia il “tesoro” più prezioso che ci ha lasciato questa esperienza:
Insomma un’opportunità di socializzazione che si può considerare un vero successo.
Le unimamme che volessero informazioni più dettagliate, possono contattare direttamente la puericultrice Emma Mandelli all’indirizzo e-mail: puericultrice.emma.labor@virgilio.it
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