Come ci ricorda la psicologa Brunella Gasperini, si pensa di fare bene preparando i piccoli alla scuola elementare con esercizi durante l’ultimo anno della scuola materna, in modo da aiutarli a inserirsi prima e meglio a scuola, ma diversi studi hanno mostrato gli effetti negativi di tutto ciò.
Sono stati messi a confronto:
e si è scoperto che i presunti benefici acquisiti dai bambini già “prescolarizzati” sono temporanei e anzi, possiedono lati negativi.
Addirittura le esperienze educative non adeguate al livello di sviluppo del bambino possono causare:
Non ci sono poi vantaggi significativi a favore di un’alfabetizzazione anticipata, ce ne sono invece a favore del gioco libero.
A lungo termine emergono disagi a livello emotivo e sociale.
Gli studi condotti hanno considerato persone fino a 23 anni di età, nel corso della loro vita si sono evidenziate differenze socio educative significative.
Chi è stato iper scolarizzato in anticipo è risultato essere un adulto:
rispetto ai bimbi che invece sono stati lasciati liberi di giocare senza pressioni.
Il gioco infatti è un aspetto molto importante e da non sottovalutare nella crescita dei bambini:
Studiando precocemente invece ci si focalizza su:
Uno studio condotto negli anni Settanta in Germania su questo tema ha mostrato i risultati peggiori, a livello scolastico, per i laureati provenienti da scuole materne iper scolarizzate.
Per non parlare poi del tanto invidiato modello finlandese dove la scuola dell’obbligo comincia a 7 anni, dopo ogni ora ci sono 15 minuti di pausa, e l’educazione prescolastica dura un anno, ma senza essere obbligatoria.
Insomma tutto concorre a smontare la tesi per cui sia meglio che i bambini imparino a leggere già a 5 anni. Questa corsa all’istruzione precoce infatti toglie spazio ad altri elementi importanti per il corretto e armonioso sviluppo dei piccoli.
Perfino disturbi d’ansia e depressione nei bambini possono essere riconducibili a pressioni accademiche e mancanza di gioco.
L’eminente psicologo e biologo Peter Gray, autore di: Lasciateli giocare, sottolinea che il gioco è il modo in cui i bambini educano se stessi, in cui provano le competenze che in giorno consentiranno loro di diventare adulti efficaci. Il gioco quindi è importante per “ideare, sognare, pensare. Compresa la creatività, base per acquisire e imparare”.
Infine, diversi studi hanno sottolineato che le valutazioni e verifiche funzionano per chi conosce già bene il compito da eseguire, mentre penalizzano chi ha necessità di essere incoraggiato a cui si aggiunge l’umiliazione del fallimento.
Unimamme e voi, potendo scegliere vorreste che i vostri figli fossero pre scolarizzati oppure no?
Noi vi lasciamo con un ulteriore studio che rafforza la convinzione che il gioco sia indispensabile per i bambini.
Con il freddo aumentano i malanni di stagione, ma attenzione: non è il freddo la…
Il Natale è ormai alle porte e, mentre i bambini non si trattengono più dalla…
Da sapere: se usate il mocio per pulire i pavimenti, attenzione a non riutilizzare l'acqua…
Se anche tu ami il Pandora ma non sai mai come pulirlo, ecco qual è…
La festa più mostruosa dell'anno sta per arrivare, ecco quali sarebbero gli abiti più ricercati…
Se il tuo bagno ha sempre un cattivo odore e non sai come mandarlo via,…