Avete mai sentito parlare del quarto trimestre? Si tratta dei primi tre mesi di vita del bambino, quelli in cui il piccolo è ancora convinto di essere ancora nella pancia della mamma e per questo alcuni suoi comportamenti – che vi sembreranno abbastanza bizzarri – in realtà sono frutto della sua voglia di continuare a vivere dentro l’utero materno.
Effettivamente i primi tre mesi di vita sono i più duri, come spiega la psicologa nonché doula Sarah Ockwell-Smith sull’Huffingtonpost, anche perché un quarto dei bambini soffre di coliche, spesso con pianti inconsolabili dei piccoli e gli adulti spesso non sanno più cosa fare.
Purtroppo appunto non si considera che i neonati devono adattarsi al mondo esterno: sono stati 9 mesi dentro un ambiente sterile, autopulente, ad una temperatura ideale, nuotando e dormendo beatamente. Non piacerebbe anche a voi? Per questo magari piangono o vogliono stare in braccio, perché vogliono ricreare l’esperienza del pancione.
In realtà si può cercare di riprodurre anche al di fuori quello che il piccolo sentiva dentro la pancia, ecco come.
E voi unimamme quali di questi accorgimenti avete adottato o state adottando?
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