Bene, il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha appena emanato una direttiva con la quale si tutela il diritto delle mamme di allattare ovunque, anche in un ufficio pubblico.
Nella direttiva “in materia di comportamenti e atti delle pubbliche amministrazioni ostativi all’allattamento” si fanno alcune premesse:
Detto ciò si fa riferimento al “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici” e si richiama il fatto che “dispone che nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori”.
E infine si ribadisce la “necessità di assumere azioni positive, comportamenti collaborativi o comunque di non adottare atti che ostacolino le esigenze di allattamento.”
Quindi, secondo la direttiva, ostacolare le mamme che allattano i figli equivale a discriminarle.
L’allattamento è un diritto delle madri ma anche e soprattutto dei bambini, e quindi va sostenuto e non osteggiato.
Che dite unimamme, non è almeno un inizio?
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