Oumoh, questo è il nome della bambina ivoriana di 4 anni, che l’autunno scorso è stata salvata dalla Guardia Costiera dopo che il gommone partito dalla Libia era affondato nel Canale di Sicilia.
Oumoh è arrivata in Italia senza genitori. La mamma, si è scoperto dopo, era scappata dalla Costa d’Avorio per salvare la figlia dalla violenta pratica dell’infibulazione, assieme ad una amica. Arrivate in Libia, la mamma ha dovuto lasciare la figlia ad un’amica ed è tornata in Costa d’Avorio per prendere i documenti. Purtroppo però qui la donna è stata aggredita e trattenuta dalla famiglia che voleva obbligarla a riportare la figlia e nel frattempo l’amica si è imbarcata per l’Italia assieme alla piccola Oumoh.
Purtroppo il barcone è affondato e la bambina è stata salvata dalla Guardia Costiera. Arrivata in Italia è stata presa in custodia dall’ispettrice Maria Volpe per 3 giorni e poi trasferita da Lampedusa in una comunità per minori di Palermo.
Alcuni giorni dopo è avvenuto il “miracolo“: un’altra bambina migrante, Nassade, di 8 anni giunta a Lampedusa ha riconosciuto la foto di Oumoh mentre si trovava nell’ufficio della direttrice del centro di Lampedusa, Marilena Cefalà, si legge su Repubblica. La madre di questa bambina conosceva infatti la mamma di Oumoh, incontrata in un centro di raccolta in Tunisia, ed è stato quindi possibile contattarla telefonicamente. Si è così scoperta tutta la storia di questa bambina, che non era stata abbandonata dalla mamma, la quale infatti era tornata a casa a recuperare i documenti per poter dimostrare che Oumoh era sua figlia.
Le due, in questi mesi, si sono viste e parlate via skype ma solo pochi giorni fa si sono potute riabbracciare, all’aereoporto di Palermo dove Zanabou Camara, la mamma, è arrivata con un volo da Tunisi.
Un plauso va sicuramente alle forze dell’ordine, i poliziotti dell’ufficio minori della questura di Agrigento che si sono attivati per ritrovare i famigliari della piccola e le persone del centro di accoglienza di Lampedusa.
Il ricongiungimento tra mamma e bambina è stato straziante: la bambina non sapeva infatti che avrebbe riabbracciato la mamma e quindi la sorpresa e l’emozione è stata incredibile. Presenti tutte le persone che hanno contribuito a questo lieto fine.
Oumoh e Zanabou sono finalmente insieme e continueranno a vivere nella comunità di minori che ha accolto Oumoh.
E voi unimamme che ne pensate del coraggio di questa mamma, che pur di salvare la figlia dalla triste e barbara pratica dell’infibulazione, di cui vi abbiamo più volte parlato, ha affrontato una vera e propria odissea per riabbracciarla?
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