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Un nuovo studio individua le origini dell’autismo già a 6 mesi

Published by
Maria Sole Bosaia

La scienza continua ad approfondire le ricerche riguardanti le cause dell’autismo, per aiutare tante famiglie e bambini.

Origini dell’autismo: una nuova ricerca per aiutare i bambini

Ora, un nuovo studio pubblicato su Biological Psychiatry  ci porta un po’ più vicini alla verità, al punto in cui l’autismo comincia a modellare il cervello del nascituro.

Ecco come si è svolta l’indagine:

  • è stata utilizzata una macchina per la risonanza magnetica molto particolare
  • sono stati testati 260 infanti
  • i bimbi sono stati testati a 6 e 12 mesi sia che avessero alti o bassi livelli di autismo
  • la lunghezza e la forza delle connessioni tra le regioni del cervello sono state utilizzate per stimare l’efficienza del network, il modo in cui ciascuna regione è legata a un’altra regione

Un precedente studio sui bimbi di 24 mesi aveva evidenziato che l’efficienza della rete era più bassa nei bambini con autismo nelle regione del cervello che riguardavano linguaggio e altri comportamenti legati all’autismo.

John Lewis, a capo dello studio e ricercatore presso il Montreal Neurological Institute e Hospital of McGill University e il Ludmer Centre for Bioinformatics and Mental Health ha scoperto che le inefficienze della rete vengono stabilite già nei bimbi di soli 6 mesi a cui poi sarà diagnosticato l’autismo.

Inoltre questa inefficienza a 6 mesi è positivamente legata alla severità dell’autismo a 24 mesi.

Mano a mano che i bambini crescono, anche le aree:

  • visione
  • tocco
  • aree più larghe legate a suono e linguaggio

mostrano una relazione tra l’inefficienza della rete e la severità dei sintomi.

Individuando esattamente le regioni del cervello coinvolte nell’elaborazione degli input sensoriali come primi luoghi conosciuti della disfunzione neurale legata all’autismo, i ricercatori restringono i fattori e i meccanismi genetici responsabili di questa disabilità.

Il fatto che ci siano sintomi neurali a 6 mesi elimina alcuni fattori ambientali.

“I risultati ci indicano che ci sono differenze nelle aree del cervello dei bimbi che svilupperanno l’autismo, persino a 6 mesi, e che quelle differenze sono riscontrate nelle aree coinvolte nell’elaborazione degli input sensoriali, non in quelle relative alle funzioni cognitive più elevate.”

Questi segnali possono diventare importanti per consentire una diagnosi prima che si presentino i sintomi comportamentali, consentendo un pronto intervento.

Voi cosa ne pensate di questi risultati riportati sul sito del Montreal Neurological Institute and Hospital?

Noi vi lasciamo con uno studio su come le complicazioni del parto possano causare l’autismo.

 

Maria Sole Bosaia

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