Unimamme, oggi vi raccontiamo una bella storia che parla di integrazione e apertura verso realtà che a volte tendiamo ad ignorare.
Andrea Cenci è un simpatico ventiseienne che serve cappuccini dietro il bancone dell’Amaris Caffè, arrivando sempre puntuale al lavoro.
Per lui si tratta del primo lavoro retribuito ed è determinato a svolgerlo nel migliore dei modi.
Ma cosa rende la storia di Andrea leggermente diversa da quella di tanti giovani a caccia del primo impiego?
Andrea ha la Sindrome di Down e ha trovato questo impiego grazie a Garanzia Giovani.
Per ottenere quello che è il lavoro dei suoi sogni, dal momento che ha seguito studi alberghieri, Andrea ha dovuto mostrare una certa intraprendenza, si è infatti presentato al proprietario del locale dichiarando: “voglio lavorare”.
Federico Biscetti, il proprietario, è rimasto colpito e gli ha subito detto di tornare il giorno seguente per fare una prova.
Andrea ha quindi iniziato a svolgere una settimana di prova retribuita e successivamente è stato assunto.
“Prima di Andrea ho provato altri due ragazzi ma non andavano. Lui non mi ha mai chiesto: “Cosa devo fare?”. Impara da solo, è capace. Anzi, è più abile di quelli abili”.
Il titolare racconta che in Andrea ha visto molto potenziale “amaris significa Amati ed è quello che qui facciamo: trattiamo la sensibilità. Abbiamo prodotti biologici, per celiaci, e la nostra sensibilità è anche nella scelta dello staff. Sono gratificato che Andrea sia dei nostri. E i clienti ne sono entusiasti”.
Così Andrea è potuto tornare a casa, orgoglioso, con la prima busta paga.
Sua mamma Simona Navarra racconta che non è stato facile raggiungere questo traguardo, ma che Andrea non si è mai arreso. Per anni infatti, come succede a tanti ragazzi, non è riuscito a trovare un lavoro retribuito. ” “Sono ragazzi che hanno sogni e aspettative. Non devono restare chiusi in casa.”
Con un pizzico di fortuna e tanta perseveranza, Andrea è riuscito a coronare il suo sogno.
“Questo lavoro mi ha cambiato la vita. Quando ha aperto il bar ho detto: mi butto, ci provo. Ed ora è meraviglioso” dichiara Andrea su Il Messaggero.
Unimamme, voi cosa ne pensate? La storia di Andrea potrebbe essere di esempio per tanti ragazzi con e senza Sindrome di Down che si sentono scoraggiati a causa della mancanza di lavoro.
Noi vi lasciamo con la storia di Yulissa, ragazza con la Sindrome di Down che insegna Zumba.
Questo articolo esplora le cause dei gonfiori addominali in gravidanza e offre consigli pratici per…
Scopri 10 idee divertenti per scherzi natalizi con l'elfo di Natale, un modo creativo per…
Il corpo cambia, l’umore segue, la relazione evolve. Strategie pratiche e segnali da ascoltare per…
Guida pratica per orientarsi tra febbre, macchie e contagio nei bimbi piccoli. Indicazioni chiare e…
Tra cucchiaino e autosvezzamento c’è un filo comune: serenità e buon senso. Indizi, esempi e…
Un respiro più libero è possibile. Scopri strategie quotidiane, semplici e naturali per gestire la…