Un+neonato+prematuro+in+una+scatola+da+scarpe+riunisce+2+donne+dopo+12+anni
universomammait
/2017/10/27/un-bimbo-lasciato-in-una-scatola-da-scarpe-riunisce-2-donne-dopo-12-anni-foto/amp/

Un neonato prematuro in una scatola da scarpe riunisce 2 donne dopo 12 anni

Published by
Maria Sole Bosaia

 

Unimamme, oggi vorremmo parlarvi di una bella storia storia che magari potrà dare speranza in un momento difficile.

La storia di una ragazza madre e del figlio nato prematuro

Tredici anni fa, in una fredda giornata di aprile l’infermiera Jeannie Joseph ha visto per la prima volta un neonato di 1,3kg. in una scatola da scarpe presso il reparto di cure speciali dell’ospedale Swedish American.

Il piccino indossava un body ed era avvolto in uno straccio per i piatti. Non era in buone condizioni, aveva l’ipotermia, disidratazione e un’infezione derivata dal taglio del cordone ombelicale.

Il bambino era tenuto da un’adolescente che voleva lasciare il bimbo sotto la legge “Safe Heaven”, tipo culla della vita.

“Le ho messo le mani sulle spalle e le ho detto: mi prenderò cura di questo piccolo” ricorda l’infermiera.

La ragazza mamma si chiamava Cherish Coates ed era lei stessa figlia di una ragazza madre. Cresciuta dai nonni Cherish ha iniziato a frequentare un fidanzato a 13 anni e dopo due anni è rimasta incinta.

La giovane ha deciso di tenere nascosta la gravidanza a tutti, continuando ad andare a scuola, a prendere bei voti e ad avere un lavoro part time da McDonald’s

Infine Cherish ha partorito nel bagno di casa sua “Mi ricordo di aver visto quanto fosse bello, quanto fosse piccolo. Non avevo mai tenuto in braccio un bimbo. Avevo paura di fargli del male”.

Insieme al padre del bimbo avevano deciso di lasciare il figlio in ospedale grazie alla legge Safe Heaven che consente di lasciare un bimbo nelle stazioni di polizia, presso le caserme dei pompieri o in ospedale senza incriminazioni.

Insieme alla scatola da scarpe Cherish ha lasciato una nota: ti amiamo, non possiamo allevarti. Vogliamo che il suo nome sia Allen Corey e speriamo di rivederti di nuovo. Dio ti proteggerà“.

Allen era prematuro di 6 settimane e in gravi condizioni ma respirava da solo.

L’infermiera Joseph ha spiegato al padre di Allen che poteva prendere un braccialetto e pensare a cosa fare insieme alla mamma del bimbo oppure lasciarlo subito sotto la legge Safe Heaven.

Il ragazzo ha scelto la prima opzione e la coppia è tornata a trovare il bimbo ogni settimana.

Nel frattempo la mamma Cherish Coates si è innamorata del bambino, ma temeva l’idea di doverlo raccontare alla famiglia.

Inizialmente avrebbe voluto dare il figlio in adozione, ma successivamente ha parlato con l’infermiera Joseph.

“Lei non mi ha giudicata, anzi è stata molto materna. Mi ha incoraggiato a raccontarlo ai miei nonni, non mi ha parlato come se fossi una stupida adolescente, ma come se fossi una persona”.

Infine Cherish ha deciso di portare sua mamma e poi i suoi nonni a vedere il bambino, che aveva già trascorso un mese nell’incubatrice ed era ormai pronto per essere dimesso.

Cherish voleva tenere il figlio e quando al bimbo è stato consentito di lasciare l’ospedale lei e l’infermiera Joseph si sono abbracciate “Promettimi che non lascerai la scuola” le ha detto l’infermiera.

La famiglia ha sostenuto la ragazza occupandosi del bimbo di giorno, mentre lei era a lezione, finché Cherish non è iscritta in una scuola diversa che aveva anche l’asilo.

Cherish si è diplomata e poi è diventata un’infermiera senza mai dimenticare l’aiuto dell’infermiera Joseph.

Allen nel frattempo è cresciuto e nonostante qualche difficoltà di linguaggio iniziale, adesso ama giocare a calcio, i videogames e guardare il football.

L’anno scorso Cherish e l’infermiera che l’aveva aiutata sono tornate in contatto grazie a Facebook. Da quel momento le due due donne sono rimaste in contatto, condividendo incoraggiamenti, foto e un legame iniziato 10 anni fa.

Cherish Coates dichiara: “volevo farle sapere quale impressione mi avesse lasciato. Mi è sembrata una grande benedizione, saremo sempre connesse perché condividiamo questa storia unica”.

Quando Jeannie Joseph ha letto il messaggio di Cherish è scoppiata in lacrime, orgogliosa che Cherish non avesse rinunciato all’istruzione e che lei le fosse stata di ispirazione.

Ora le due donne promettono di rimanere in contatto “Questa storia mi fa pensare, wow ogni interazione che hai con qualcuno è importante, poter essere in questa situazione dove sono parte della storia di qualcuno è un grande onore” aggiunge l’infermiera.

Unimamme cosa ne pensate di questa storia raccontata sul Chicago Tribune?

L’infermiera Joseph sicuramente fa onore alla sua professione.

Noi vi lasciamo con la storia di una ragazza madre che non poteva andare a lezione.

Maria Sole Bosaia

Recent Posts

  • Salute e benessere bambini

Bambini: il freddo li fa ammalare?

Con il freddo aumentano i malanni di stagione, ma attenzione: non è il freddo la…

4 mesi fa
  • Attualità

Natale a prova di bambino: dalle luci natalizie all’albero, ecco come fare

Il Natale è ormai alle porte e, mentre i bambini non si trattengono più dalla…

6 mesi fa
  • Attualità

Usi il mocio per pulire i pavimenti? Attenzione a non riutilizzare l’acqua sporca, questo trucco ti salva la vita

Da sapere: se usate il mocio per pulire i pavimenti, attenzione a non riutilizzare l'acqua…

6 mesi fa
  • Attualità

Pulire i gioielli di Pandora non è mai stato così facile: ecco tutti i trucchi per farlo al meglio

Se anche tu ami il Pandora ma non sai mai come pulirlo, ecco qual è…

6 mesi fa
  • News

I costumi di Halloween 2023 più richiesti in tutto il mondo: ne vedremo delle belle

La festa più mostruosa dell'anno sta per arrivare, ecco quali sarebbero gli abiti più ricercati…

6 mesi fa
  • Attualità

Bagno sempre profumato: 3 trucchi da sfruttare, dopo averlo pulito accuratamente

Se il tuo bagno ha sempre un cattivo odore e non sai come mandarlo via,…

6 mesi fa