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Bambini

“Mia figlia non è mia e non deve appartenere a nessuno”: parola di Giada Sundas

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Redazione Universo Mamma

Care unimamme, se siete di Roma forse conoscerete la Casa dei Bimbi, una biblioteca comunale che è un vero paradiso per bambini e genitori.

Se siete su Facebook, conoscerete sicuramente Giada Sundas, la mamma scrittrice più ironica e pungente del web, autrice del libro “Le mamme ribelli non hanno paura”, edito da Garzanti.

Giada è stata ospite della Casa dei Bimbi per presentare il suo libro e noi eravamo presenti.

“Mia figlia non deve appartenere a nessuno”: incontro con Giada Sundas, la mamma ribelle più famosa del web

Giada, diventata mamma all’età di 21 anni, ha raccontato che la sua è stata una scelta incosciente e quindi coraggiosa. 

Tutto è partito da una richiesta inattesa del compagno, “vorrei fare un bambino con te“.

Alla domanda Giada ha però reagito dicendo “no, io non voglio“.

Giada infatti, essendo figlia di una ragazza madre, e parte di una famiglia dove tutti, o quasi, avevano avuto vite sentimentali complicate, aveva sempre pensato che non avrebbe mai avuto un bambino, perché voleva evitare che il figlio o figlia si sentisse come si era sentita lei da bambina. Non credeva nella durata delle relazioni. E quindi aveva paura… “Tutte le relazioni finiscono prima o poi” ha detto.

Diversa la situazione di Moreno, il compagno, i cui genitori invece sono un esempio di come l’amore possa durare.

Io amo te e potrei amare una parte di te anche di più sono state le parole di Moreno, ha raccontato Giada, e devono essere state davvero convincenti perché dopo due mesi lei è rimasta incinta.

La gravidanza ha avuto alti e bassi: a tratti era felice, a tratti impaurita. Aveva infatti il terrore che la sua relazione, con la nascita della bambina, potesse peggiorare e poi finire. E difatti Moreno, dopo il parto di Mya, la figlia, è cambiato, ma in meglio: “è diventato un altro uomo“, ha raccontato Giada, “un uomo migliore di quello che già era“!

Dopo la nascita della figlia però Giada, per circa un anno e mezzo, ha vissuto una “vita segregata”, indossando gli abiti della “mamma perfetta“, quella che non si lamenta mai, quella che “va tutto bene“, quella che “avere un figlio è un dono e quindi io devo essere felice“… ma era falso! Difficilmente la maternità è tutta rose e fiori: è impegno, è difficoltà, è imprevisti, è dubbi e domande, è soprattutto stanchezza. Solo che Giada si vergognava a dirlo, ad ammetterlo con gli altri, a causa dei cliché e dei pregiudizi derivanti dalla nostra cultura.

Questa sua fase è finita un giorno, in cui Giada ha deciso di “sfogarsi” in maniera ironica e onesta su Facebook, di fatto scrivendo un pensiero sulla maternità che di lì a poco è diventato virale. Ed è così che tutto è cominciato ed è poi nato il libro, che è giustamente stato un successo.

Giada ha infatti iniziato ad essere sincera, ma in maniera ironica. I suoi post fanno ridere e alcuni commuovono, e sono virali. Tantissime mamme si sono sentite rappresentate nei suoi racconti. La maternità non è il periodo idilliaco che tutti ci raccontano, libri ed esperti.

Nel libro, che vuole essere un “testamento di amore” per la figlia, ciò che emerge è che Giada non era sola, aveva Moreno, che è stato sin da subito un padre presente. Lei stessa dice che la loro è una “genitorialità paritaria” e si arrabbia quando le altre mamme le dicono che è fortunata ad averlo, perché un papà che si occupa dei figli non è, e non deve essere, un papà speciale, ma un semplice papà. Con la nascita di un figlio si diventa genitori in due, condividendo gioie e “dolori”.

Fonte: Facebook/GiadaSundas

Il messaggio che Giada vuole trasmettere è quello di dire che la maternità deve essere una scelta, e non può essere un obbligo. Le donne non devono essere madri per essere felici, e chi lo dice o lo crede sbaglia!

Il suo libro è stato un modo per arrivare alle mamme e dire “non siete sole, non sono sola“. Ed ha avuto conseguenze anche sulla sua famiglia: la madre, la suocera e la nonna le hanno finalmente confidato che anche per loro la maternità era stata tosta, ma fino ad allora avevano taciuto.

Alla domanda: “cosa vorresti per tua figlia?” risponde “Voglio che lei cresca libera, non è mia, ma io l’ho donata al mondo, e non deve appartenere a nessuno!”

E voi unimamme, che ne pensate di questa giovane mamma che all’età di 24 anni è già una donna matura, profonda e meravigliosamente ironica?

Aspettiamo con ansia il suo nuovo libro, e nel frattempo continuiamo a leggere le sue divertenti “perle di saggezza”. Grazie Giada e a presto!

Redazione Universo Mamma

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