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Il glitter va bandito: i motivi degli esperti

Published by
Maria Sole Bosaia

Unimamme, avete presente i glitter che voi e i vostri figli usate per decorare disegni e oggetti?

Glitter: come e perché è pericoloso

La maggior parte di questa sostanza è composta da plastica, una piccola parte di queste particelle lo rende una potenziale minaccia per l’ambiente, in modo particolare per gli Oceani.

La dottoressa Trisia Farrelly, antropologa ambientale del Massey University, ha dichiarato ritiene addirittura che il glitter dovrebbe essere bandito.

Le microplastiche sono frammenti di plastica di 5 millimetri di lunghezza e questo li rende appetibili e pericolosi per gli animali.

Gli animali marini possono ingerirli con la plastica con conseguenze fatali, inoltre noi stessi possiamo ingerirle mangiando pesce.

Secondo alcune stime ci sono 51 trilioni di frammenti di microplastiche sparse per gli Oceani.

Ci sono anche particella più piccole chiamate micro perline create appositamente per i prodotti di cosmetica e salute.

Il loro devastante impatto è noto alle autorità e l’anno prossimo queste microperline verranno bandite dal Regno Unito.

“Solitamente quando si pensa al glitter le prime cose che vengono in mente sono feste e vestiti eleganti,ma questi comprendono anche cosmetici glitter”.

La maggior parte dei glitter sono costituiti da alluminio e da plastica chiamata PET.

La distruzione di questa PET può seriamente compromettere gli ormoni nel corpo umano e negli animali.

Questa sostanza chimica è legata a:

  • cancro
  • malattie neurologiche

Secondo il professor Thompson il divieto del glitter potrebbe non essere necessario.

Un glitter eco-friendly che si rompe in fretta potrebbe essere la soluzione giusta.

Per esempio, la nota azienda di prodotti per il corpo Lush ha rimpiazzato i suoi prodotti con il glitter con alternative biodegradabili e sintetiche.

La dottoressa Sue Kinsey della Marine Conservation Society applaude questa scelta che invia anche un segnale forte agli acquirenti per invitarli a fare le scelte giuste quando fanno shopping, come si legge sull‘Indipendent.

La dottoressa Ferrelly ritiene che i produttori dovrebbero essere ritenuti i responsabili “devono usare alternative più sicure e non tossiche”.

Unimamme voi cosa ne pensate?

Noi vi lasciamo con un approfondimento sulle sostanze tossiche contenute nelle frutta e nella verdura.

 

Maria Sole Bosaia

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