Compiti a casa: perché i genitori non devono aiutare i figli. Le scoperte di uno studio scientifico.
I genitori devono o non devono aiutare i figli con i compiti di casa? Ci siamo occupati più volte di questo tema e le risposte sono state diverse. A periodi alterni ci sono studi scientifici che sostengono che i genitori debbano aiutare i figli con i compiti e studi che invece sostengono l’esatto contrario.
Ora un recente studio finlandese rivela che è sbagliato aiutare i figli a fare i compiti di scuola. Ecco perché.
Uno studio scientifico condotto dai ricercatori delle Università della Finlandia orientale e di Jyväskylä sostiene che aiutare troppo i figli con i compiti a casa nuoce al loro sviluppo. I genitori, invece, dovrebbero aiutare i figli a diventare più indipendenti e autonomi, perché in questo modo sono più tenaci nel perseguire i risultati, anche a costo di qualche errore.
Lo studio finlandese pubblicato su Science Direct ha preso in esame 365 bambini della scuola elementare dal secondo al quarto anno. I ricercatori hanno studiato la relazione tra l’assistenza nei compiti da parte delle madri e il comportamento dei bambini nelle situazioni di apprendimento. I ricercatori hanno studiato anche la misura in cui il comportamento tenace nello svolgimento dei compiti svolge un ruolo nei collegamenti tra assistenza nei compiti dei genitori e rendimento scolastico dei bambini.
I risultati dello studio hanno mostrato che maggiore è l’autonomia che le madri concedono ai figli nello svolgimento dei compiti, più i bambini mostrano un comportamento tenace. All’inverso, più bambini mostrano un comportamento tenace e persistente, maggiore è l’autonomia che le madri tendono a concedere loro.
Al contrario, più le madri aiutano i figli con i compiti a casa, minore è il comportamento tenace mostrato dai bambini; e minore è il comportamento tenace dei bambini nello svolgere i compiti di scuola e più le madri tendono ad aiutarli e a controllarli in seguito.
Inoltre, sono state trovate alcune evidenze a sostengo del ruolo del comportamento tenace dei bambini nello svolgimento dei compiti in relazione tra l’assistenza materna dei compiti e i risultati scolastici.
In sostanza, quello che dice lo studio è che non bisogna intromettersi nei compiti dei figli, ma solo aiutarli dando indicazioni di massima e soprattutto insegnando ai figli a rispettare le regole della scuola.
I genitori che aiutano molto i figli con i compiti sono chiamati anche “genitori spazzaneve“, ovvero genitori che letteralmente si mettono davanti ai loro figli per rimuovere gli ostacoli che incontrano lungo il cammino, di fatto sostituendosi a loro. I genitori, invece, dovrebbero stare al fianco dei propri figli come fanno gli allenatori che seguono un atleta, guidandolo negli allenamenti quotidiani e insegnandogli la disciplina. Come spiega in un’intervista a Repubblica Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva presso il Dipartimento di Scienze Bio-mediche dell’Università degli Studi di Milano.
Una possibile spiegazione del fatto che dare autonomia ad un figlio nello svolgimento dei compiti lo renda più costante e tenace nel perseguire un risultato è che in questo caso “la mamma invia (al figlio) anche un messaggio a dimostrazione che crede nelle sue capacità“, come ha spiegato Jaana Viljaranta, docente dell’Università della Finlandia orientale.
Viceversa, aiutare troppo i figli o controllarli di continuo nello svolgimento dei compiti, stando con il fiato sul loro collo, non li aiuta affatto a diventare indipendenti e a cavarsela da soli, anzi rischia di sviluppare in loro insicurezze e ansia da prestazione. L’eccessiva presenza dei genitori, infatti, comunica ai figli mancanza di fiducia nei loro confronti. Una situazione che genera dipendenza dall’aiuto esterno e una costante paura di sbagliare. Addirittura bambini e adolescenti possono finire con il temere più il giudizio dei genitori che quello degli insegnanti.
Che ne pensate unimamme? Siete d’accordo con i risultati dello studio finlandese?
In passato, invece, vi avevamo segnalato altri studi scientifici che se da una parte sottolineavano i benefici per la salute mentale dei bambini e ragazzi dall’aiuto dato dai genitori anche nello svolgimento nei compiti, un aiuto tuttavia rientrante nelle più generali attività di cura e attenzione, dall’altra hanno sottolineato che l’aiuto dei genitori nei compiti a casa è inutile o addirittura controproducente per via del gap generazionale e della differenza dei programmi di studio sia perché i genitori spesso non sono adeguatamente preparati e rischiano di confondere i figli o far commettere loro degli errori.
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