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Attualità

Cellulari vietati a scuola a Piacenza: “Sono fonte di distrazione”

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valeria bellagamba
Telefono cellulare (iStock) Cellulari vietati a scuola a Piacenza: “Sono fonte di distrazione”

Gli smartphone e telefoni cellulari sono fonte di distrazione, per questo motivo una scuola di Piacenza ha deciso di vietarli del tutto durante le lezioni, seguendo l’esempio della Francia.

Si tratta della prima scuola italiana ad adottare un divieto effettivo di utilizzo del cellulare in classe. Non che prima fosse consentito usare il telefonino durante le lezioni, ma quella di Piacenza è la prima scuola a dotarsi di un sistema che impedisce il funzionamento del cellulare in classe.

Telefoni cellulari schermati a scuola a Piacenza

I cellulari non potranno funzionare durante le lezioni e nemmeno durante la ricreazione al liceo sportivo San Benedetto di Piacenza. Verranno schermati da un’apposita custodia/tasca che sarà consegnata ai ragazzi al loro ingresso a scuola alla mattina, all’inizio delle lezioni. Si tratta del sistema drastico che la scuola ha deciso di adottare per impedire l’utilizzo del telefonino in classe, fonte di distrazione per gli studenti.

La custodia che scherma il telefono cellulare è chiamata Yondr ed è stata progettata negli Stati Uniti, dove è diffusa, bloccherà completamente il funzionamento del cellulare o smartphone con un sistema che funziona come gli strumenti antitaccheggio e potrà essere sbloccata solo dal docente alla fine delle lezioni. I ragazzi potranno tenere la custodia con il telefono accanto a sé, ma non potranno aprirla, fino a quando non sarà sbloccata. Non è detto che ciò avvenga alla fine della lezione, gli studenti del liceo sportivo di Piacenza potrebbero avere il telefono cellulare schermato per tutta la mattinata, anche durante l’intervallo della ricreazione.

L’obiettivo della scuola, infatti, è quello di evitare che i suoi studenti trascorrano tutto il tempo con lo sguardo fisso sul cellulare, a mandare messaggi o postare sui social, sia durante le lezioni, quando si dovrebbe ascoltare i professori, che nei momenti di socializzazione come l’intervallo.

I ragazzi, infatti, spesso si isolano con il proprio smartphone, mentre la scuola vorrebbe rieducarli alla socializzazione, oltre a tenerli attenti e in ascolto in classe.

Nella lettera della dirigenza in cui i genitori degli studenti vengono informati del provvedimento blocca cellulare, si spiega che pur nella consapevolezza della “grande utilità dei cellulari… il loro utilizzo diventi sempre più una fonte di distrazione, di comportamenti asociali e di conflitto sia a scuola che a casa“.

Con il sistema che impedisce l’utilizzo dei telefoni a scuola, la dirigenza è convinta che “ciò permetterà ai nostri studenti di essere maggiormente coinvolti nelle attività di classe e nei compiti, meno dipendenti dalla tecnologia nello svolgimento dei compiti in classe, meno coinvolti in atti di cyberbullismo, meno distratti e meno portati a procrastinare i compiti assegnati“.

Siamo la prima scuola phone-free d’Italia“, ha detto il preside del liceo San Benedetto di Piacenza, Fabrizio Bertamoni. “Non lo consideriamo né un’imposizione né un divieto – ha precisato il dirigente -. Siamo invece convinti che sia un’opportunità per i nostri studenti di poter andare oltre. Certo, non li lasceremo soli in questa situazione, ma li aiuteremo nel tempo a capire questa scelta“.

Nelle intenzioni della scuola non si vuole demonizzare il telefono cellulare, uno strumento utilissimo, ma si vuole evitare che ne venga fatto un uso improprio, durante le lezioni appunto, e che i ragazzi stiano tutto il tempo chini sullo schermo del cellulare, anche durante la ricreazione.

Lo scienziato Stephen Hawking diceva di non smettere mai di guardare alle stelle. Il senso più profondo di questa novità è proprio aiutare gli studenti a togliere gli occhi dal display per alzarli al cielo, ad andare metaforicamente oltre, verso qualcosa di più elevato”. Questa la spiegazione poetica e filosofica del preside della scuola. Nessun genitore si è lamentato per il provvedimento, anzi. Come ha riportato l’agenzia Ansa.

E voi unimamme, che ne pensate del blocco del cellulare a scuola? Siete d’accordo?

Sugli smartphone ricordiamo anche i nostri articoli:

valeria bellagamba

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