Il pensiero di chiudere Facebook dichiara Mark Zuckerberg è stato solo per tutelare la privacy delle persone e per evitare l’eventuale fuga di dati.
Una rivelazione da parte di Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, che ha svelato l’intenzione di chiudere il social network più popolare al mondo. Durante la conferenza stampa on line con i giornalisti la domanda che ha creato un certo “imbarazzo” ed indirizzata a Mark Zuckerberg è stata: “Ha mai pensato di chiudere Facebook?“. Dopo quasi due minuti di silenzio il fondatore e CEO di Facebook ha ammesso: “Sì, abbiamo pensato di sospendere Facebook, in diverse occasioni, nel 2010 e poi di nuovo qualche mese fa, per difendere la privacy delle persone coinvolte nella fuga di dati a opera di hacker”. Zuckerberg ha precisato che comunque l’ipotesi di sospendere Facebook avrebbe riguardato solo un numero ristretto di utenti e che non si è mai verificata.
Un altro momento di imbarazzo è stato quando al CEO viene chiesto se qualcuno perderà il lavoro dopo l’articolo del New York Times. L’inchiesta del New York Times descrive in maniera precisa manovre oscure, ritardi, incertezze e insabbiamenti nella gestione di Facebook. “Sono questioni serie, abbiamo fatto le nostre indagini. Facciamo errori e impariamo. Valutiamo costantemente il rendimento di chi lavora a Facebook” è stata la risposta.
La conferenza stampa on line è stata organizzata a seguito della pubblicazione dell’inchiesta del New York Times, per spiegare quali progressi sono stati fatti nel controllo dei contenuti e per comunicare novità importanti.
Durante tale conferenza sono state fatte domande anche impegnative senza, però, avere risposte precise su quello che succede negli uffici di Menlo Park.
Le domande dei giornalisti si sono basate soprattutto sulle accuse di avere sottovalutato la questione dell’influenza russa nelle elezioni americane avendo poi cercato di nascondere il problema e di quando i dirigenti hanno ipotizzato che Trump avesse sfruttato il popolare social network per i suoi scopi politici.
Zuckerberg nega fermamente aver voluto nascondere le informazioni che hanno e di aver ostacolato le indagini.
Voi unimamme avreste sentito la mancanza di Facebook? Siete tranquille nel condividere sul social le vostre informazioni personali?
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