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Attualità

Il Primo ministro neozelandese dà una lezione: “amore, empatia e integrazione” contro la violenza – FOTO

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Maria Sole Bosaia
fonte: The Guardian

La premier neozelandese Jacinda Ardern risponde all’attacco terroristico.

Qualche tempo fa la premier neozelandese Jacinda Ardern era passata agli onori della cronaca per essere diventata mamma di una terza bambina, sostenuta al 100% dal marito che si sarebbe preso l’incarico di stare a casa con la piccola.

La leader è anche il primo ministro più giovane del Paese.

Strage nelle moschee

Come tutti saprete, il 15 marzo scorso, la Nuova Zelanda è stata colpita da un gravissimo attacco terroristico, la strage di 50 persone musulmane in 2 moschee.

Questa dolorosissima tragedia è stata però l’occasione per accertarsi del reale spessore di questo premier.

“La tempra di Jacinda Ardern l’abbiamo vista nella più orrenda delle circostanze” ha scritto l’opinionista Suzanne Moore sul The Guardian.

Messa davanti alla strage “ha comunicato in modo rapido” tutte le informazioni necessarie ai suoi compatrioti e ha trovato “un linguaggio in cui dire l’indicibile, dar voce allo choc e al dolore”.

La Ardern ha trovato tre importanti parole per parlare di morti e feriti nell’attacco: “loro sono noi”. In questo modo ha abbattutto in un colpo solo qualsiasi separazione con la comunità musulmana.

Quando le hanno chiesto quale aiuto potessero dare gli Stati Uniti alla Nuova Zelanda ha risposto saggiamente: “simpatia e amore per tutte le comunità musulmane”.

La Nuova Zelanda era stata scelta in quanto paese tranquillo, dove non c’era posto per odio e razzismo.

“Perché rappresentiamo la diversità, la gentilezza, la compassione, la casa per coloro che condividono i nostri valori. Rifugio per chi ne ha bisogno. ”

Infine, sempre la Ardern ha aggiunto: “Vi imploro di dire i nomi di coloro che abbiamo perso e non quello dell’uomo che ce li ha portati via. Quell’uomo cercava notorietà ma noi non gli daremo nulla”.

Unimamme, cosa ne pensate di queste considerazioni riportate sul The Guardian?

Maria Sole Bosaia

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