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Attualità

Dipendenza da alcol e droga nei minori: l’allarme del Garante per l’Infanzia

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Valentina Crea
@istock

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha scritto una nota al Governo per sollevare il problema di dipendenza da droga e alcol nei minori.

Purtroppo nel nostro Paese la dipendenza da droga e da alcolici è in forte crescita tra i giovanissimi. È quanto emerge da un rapporto del Garante Nazionale per L’Infanzia e l’Adolescenza. Il Garante ha scritto una nota di sensibilizzazione indirizzata al Governo e al Parlamento per portare alla luce questo importante e grave problema che riguarda la salute di tantissimi ragazzi minorenni.

La nota del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza al Governo: allarme dipendenza da alcol e droga

Il Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, la Dott.ssa Filomena Albano, ha inviato una nota al Governo e al Parlamento nella quale segnala la dipendenza da alcol e droga dei giovani: “Sono sempre più numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Come testimoniato dalla comunità scientifica, l’inizio è precoce ed è in forte aumento l’utilizzo in fasce di età sempre più giovani. La peculiarità del tema, la difficoltà a vederne oggi gli esatti confini a causa dei mutati stili di consumo, dei nuovi bisogni comunicativi dei giovani, la lista sempre più lunga di nuove sostanze stupefacenti che eludono le normative vigenti in materia e il commercio delle sostanze via internet impone un approfondimento sulla reale dimensione del fenomeno in relazione ai fattori di rischio, alle strategie attuabili e validate nonché una riflessione su modelli innovativi di intervento e prevenzione”.

Inoltre il Garante ha incontrato vari esperti del settore per capire come si può agire per risolvere il problema: “Il confronto con gli esperti ha evidenziato che il problema non può essere risolto solo sul piano della sicurezza e degli interventi repressivi ma che occorre contestualmente portare avanti l’esperienza di pratiche dissuasive dall’uso di sostanze, in modo uniforme sul territorio. Lo spazio dell’intervento praticabile è di ampia prospettiva. Non si può sintetizzare in una sola azione tutto quello che è necessario e possibile fare; prevenzione e presa in carico, ancorché precoce, sono solo due degli interventi attivabili”.

Per la Dott.ssa Albano, bisognerebbe valorizzare la scuola, anche quella dell’infanzia, come “contesto educante partecipato in cui gli insegnanti, gli adulti e i genitori ricostituiscano un’alleanza educativa e ognuno elabori spazi di crescita e benessere”.

Si deve puntare a riconoscere, tempestivamente, i giovani preadolescenti a rischio di dipendenze ed ad istruire i giovani sulle conseguenza legate al consumo/abuso di alcol. Informazione che dovrebbe essere data anche alle giovani donne in stato interessante, a causa della sindrome feto- alcolica, che rappresenta una grave patologia specifica del feto.

Il Garante dichiara la necessità del “superamento dell’attuale frammentarietà per un quadro unitario di azioni dal quale far scaturire una pluralità di interventi, a diverso livello ma coerenti tra loro”.

L’Autorità garante segnala alle istituzioni competenti 13 azioni richieste:

  1. Aumentare la frequenza dei Bilanci di Salute per verificare la crescita e lo stato generale di salute del bambino, nella fascia di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Al pediatra o medico di famiglia è “demandata la tutela della salute per tutto l’arco della crescita e dello sviluppo dell’adolescente”.
  2. Al compimento del quattordicesimo anno di età, il pediatra trasmette al medico di medicina famiglia una scheda clinica, per garantire la continuità assistenziale del paziente minorenne.
  3. Aggiornare costantemente le “Tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope” previste dal DPR n. 309 del 1990 e i correlati strumenti di rilevazione dei laboratori di analisi per consentire alle forze di polizia la rilevazione e il controllo delle stesse.
  4. Promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte agli adolescenti e ai preadolescenti sulle conseguenze dell’uso di sostanze stupefacenti e dell’abuso di alcol, inclusi i danni derivanti dalla Fetal alchol sindrome, con particolare attenzione al target delle giovani donne in età fertile.
  5. Analizzare l’impatto dell’applicazione dell’art. 75 del DPR n. 309/90 valorizzando dati aggiornati sulle segnalazioni, sui formali inviti a non fare più uso di sostanze, sui programmi terapeutici avviati, interrotti o conclusi, sulle sanzioni irrogate e sui casi di recidiva.
  6. Raccogliere e diffondere le prassi interessanti attivate a livello territoriale dal Servizio Sociale professionale delle Prefetture con finalità dissuasive, relative ai protocolli e alle sperimentazioni in rete.
  7. Attivare corsi di formazione rivolti al personale deputato alle attività di controllo che valorizzino una corretta relazione con le persone di minore età.
  8. Promuovere la diffusione di progetti e strumenti di prevenzione che rafforzino l’autostima specialmente in ambito scolastico.
  9. Coinvolgere gli adolescenti nella costruzione di siti e di campagne di informazione, anche digitali e attraverso l’utilizzo dei “nuovi media”, al fine di fare informazione e controcultura con il supporto dell’adulto di riferimento.
  10. Attivare sportelli psicologici in tutte le scuole secondarie superiori (per intercettare le prime forme di disagio adolescenziale). In particolare occorre rendere operativi i Centri di informazione e consulenza (C.I.C) istituiti per contrastare la diffusione delle tossicodipendenze (art. 106 DPR n. 309/90).
  11. Sollecitare l’adozione di Piani Regionali pluriennali mirati all’infanzia e all’adolescenza che siano il frutto dell’integrazione di piani territoriali di informazione, prevenzione, sensibilizzazione e azione nelle dipendenze.
  12. Sollecitare le regioni e le province autonome affinché attribuiscano alle unità mobili di prossimità, attivate per presidiare il territorio soprattutto nei contesti ambientali connotati da aspetti strutturali di fragilità sociale, anche la competenza a promuovere sani stili di vita per ridurre il rischio e il danno derivanti dal consumo di stupefacenti.
  13. Rafforzare a livello locale i controlli sul rispetto del divieto di vendita e somministrazione di alcolici a minori degli anni 18, nei luoghi frequentati dai giovani e giovanissimi.

Leggi anche > Dipendenze nei ragazzi, cosa devono sapere i genitori

Voi unimamme sapevate di queste azioni volte alla prevenzione da parte del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza?

Valentina Crea

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