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Creme solari destinate ai bambini: i dati di un’indagine di Altroconsumo

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Valentina Crea

Altroconsumo ha effettuato delle analisi su delle creme solari che si trovano in commercio per i bambini. I risultati otttenuti non sono ottimi per tutte.

Il consiglio di pediatri e di dermatologi, quando arriva l’estate, è quello di proteggere la pelle dei bambini, ma anche quella degli adulti, dai danni che il sole può causare. Danni che sono a breve periodo solo ustioni, ma anche ai danni che si possono avere nel lungo periodo.

Applicare la crema prima di esporsi al sole è una pratica corretta che dovrebbe essere eseguita anche solo se si fa una passeggiata all’aperto.

Scegliere la crema solare non è sempre facile, si spera sempre di non sbagliare per poter proteggere al meglio la pelle della nostra famiglia. Gli esperti di Altroconsumo hanno di recente reso noto un’indagine che hanno svolto su 16 tipologie di diverse creme solari. I dati ottenuti non sono positivi per tutte le marche analizzate. Due marche, che si vendono in farmacia, non assicurano l’indice di protezione presente in etichetta.

L’ingagine sulle creme solari destinate ai bambini: due non hanno il giusto SPF

Secondo l’indagine svolta da Altroconsumo che in seguito è stata comunicata anche al Ministero per la Salute, due marche di creme solari destinati ai bambini non rispettano il fattore di protezione che viene dichiarato sulla confezione. Come riferito da Altroconsumo, le due creme sono:

  • Rilastil Baby transparent spray wet skin
  • Isdin Transparent spray wet skin.

L’indagine si è svolta testando in laboratorio 16 creme solari destinate ai bambini. Le creme prese in considerazione sono vendute in farmacia, in parafarmacia, al supermercato ed anche nei discount.

I campioni sono stati fatti analizzare da laboratori  indipendenti e certificati. I risultati ottenuti sono stati inviati ai rispettivi marchi produttori.

I due prodotti che non hanno superato le prove di efficacia protettiva sono stati segnalati al Ministero della Salute al quale hanno chiesto il ritiro dal mercato, come si legge da una nota: “Trattandosi di prodotti specificamente destinati ad una popolazione particolarmente vulnerabile come i bambini, riteniamo necessario un intervento di controllo di conformità più generalizzato sulle due marche e, in via precauzionale, il ritiro dei lotti segnalati per il mercato italiano”.

Del marchio ISDIN Fotoprotector pediatrics transparent spray wet skin sono stati testati 4 campioni che appartengono a diversi lotti acquistati in Italia, in Belgio, in Portogallo ed in Spagna. Tutti e quattro i campioni hanno un SPF (Fattore di Protezione Solare) misurato molto inferiore a 50+. Il fattore di protezione oscilla da un minimo di 14.1 ad un massimo di 17.9 e quindi non conforme alla raccomandazione europea di riferimento.

In particolare, il campione acquistato in Italia (n. lotto 832311) presenta SPF misurato 14,1 e UVA-PF misurato 9,3. Per questo motivo dovrebbe essere etichettato come un prodotto solare con “bassa” protezione (SPF 10).

Per quanto riguarda il solare di Rilastil, si è testato solo il prodotto in vendita in Italia. Anche in questo caso i risultati sono stati negativi. Come riportato dalla nota di Altroconsumo inviata al Ministero della Salute, sono stati analizzati due campioni “dello stesso lotto, presso due laboratori diversi dato che il produttore, dopo aver ricevuto i primi risultati (SPF misurato 20,9, UVA-PF misurato 9,8, corrispondente ad un fattore di protezione “media”) ha contestato di avere, invece, delle certificazioni sullo stesso numero di lotto, attestanti la conformità del prodotto. Le analisi da noi ripetute, tuttavia, hanno confermato l’esistenza della non conformità”.

Nella tabella sottostante si possono vedere i risultati ottenuti per le altre creme analizzate.  Oltre al SPF si è valutato anche la sicurezza delgi ingredienti, le diciture in etichetta, la protezione dai raggi solari UVA e la prova d’uso.

Tabella solari dell’indagine si Altroconsumo. Credits: Altroconsumo

In casi come questi, il rischio scottature può essere alto, a maggior ragione perché chi acquista questo tipo di prodotti è convinto di poter contare su un fattore di protezione altissimo e sul fatto che sono indicati per i bambini.

Leggi anche > Creme solari: le sostanze chimiche entrano nell’organismo e nel sangue

Voi unimamme conoscevate i risultati di questa ricerca condotta da Altroconsumo? Cosa ne pensate? Che crema avete acquistato per questa estate?

 

 

 

Valentina Crea

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