Un pasticcere sardo ha lanciato l’iniziativa di regalare i dolci invenduti ai più poveri.
In Sardegna vive un pasticcere dal cuore d’oro. Si chiama Nicola Loi e a lui si deve una bellissima iniziativa solidale: quella di consegnare i dolci invenduti, a fine giornata, alle persone più povere.
Ogni sera, dopo aver abbassato la serranda Nicola Loi lascia all’esterno le buste con i dolci che non ha venduto durante la giornata nella sua pasticceria a Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari: il Miky’s Dream Bakery. Ecco il messaggio, scritto su Facebook, con cui Loi ha lanciato la sua iniziativa: “ogni sera alla chiusura lasceremo appesi fuori dei pacchetti con il non venduto. Per chi volesse…”. I dolci invenduti sono quindi a disposizione dei poveri della città che non possono permettersi paste e bignè nel quartiere di Quartu di via Fiume. Loi ha spiegato a Casteddu online Loi: “mettiamo tutto alle 21 e alle 3 del mattino quando rientriamo al lavoro non c’è più nulla. Portano via tutto. Una signora è venuta a ringraziarci e ci ha confessato che grazie al vassoio che le abbiamo messo a disposizione ben 10 persone hanno mangiato paste. Ed era da tempo che non me mangiavano”.
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Inizialmente però la sua idea era stata un’altra “Avevo pensato di mettere un cartello fuori dal negozio e invitare i bisognosi ad entrare per prendere i dolci. poi però mi sono accorto che chi ha veramente bisogno si vergogna di mostrare la sua condizione e così ho pensato di mettere tutto fuori, così chi vuole può servirsi anonimamente”. La sua attività è aperta da meno di un mese e, insieme a lui, lavorano altre 3 persone. Il gestore, naturalmente, ha messo in conto che i suoi pasticcini potrebbero venire presi anche da persone che non sono esattamente indigenti, ma Loi si affida al buon senso e alla responsabilità di ciascuno. “Abbiamo messo in conto anche quello ma non importa facciamo questo lavoro con il cuore e buttare del cibo ci farebbe veramente male”. Il generoso pasticcere, venuto alla ribalta sui quotidiani nazionali ha aggiunto: “mi ha sorpreso, e non poco, finire anche su alcuni quotidiani nazionali. Non sono di certo un eroe, tanti altri miei colleghi hanno scelto di donare le paste invendute ai poveri. Al mondo, anche a Quartu Sant’Elena, ci sono purtroppo persone meno fortunate. Ricordarsi della loro esistenza è un obbligo morale”. Unimamme, voi cosa ne pensate di questa lodevole iniziativa raccontata su Unione Sarda? Sicuramente è un modo per combattere lo spreco alimentare e aiutare gente in difficoltà? Voi conoscete altre iniziative simili?
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