Riapertura delle scuole a gennaio: i dettagli per regione. Cosa bisogna sapere.
Raggiunta l’intesa per la riapertura a gennaio delle scuole chiuse dallo scorso autunno, in tutta Italia le superiori e in alcune regioni e città anche elementari e medie.
A pochi giorni alla fine delle vacanze natalizie, arriva l’annuncio atteso da tante famiglie e studenti, in particolare quelli delle scuole superiori che lo scorso novembre avevano manifestato davanti agli istituti scolastici chiedendo a gran voce la riapertura.
Ora, dai tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in ciascuna provincia arriva il via libera dei prefetti alla riapertura delle scuole almeno al 50% dal prossimo 7 gennaio. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Riapertura delle scuole a gennaio: dettagli per ogni regione
“Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza“. Così annuncia il Ministero dell’Interno, spiegando che “i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%“.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che da mesi insiste per il ripristino della didattica in presenza in tutte le scuole d’Italia. “In pochi giorni – ha spiegato Azzolina – i tavoli guidati dai prefetti hanno permesso di elaborare misure specifiche, territorio per territorio, e subito operative. Un lavoro di squadra di cui andare fieri. Nell’unico interesse di studentesse e studenti”.
Soddisfatta della riapertura delle scuole anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Tutti i prefetti hanno svolto un’opera preziosa di coordinamento per garantire la ripresa dell’attività didattica in presenza a partire dal 7 gennaio. Si è trattato di un’operazione complessa – ha spiegato – che ha consentito di individuare per tempo soluzioni differenziate a livello territoriale, coniugando le esigenze del mondo scolastico con le risorse straordinarie stanziate per il comparto trasporti”.
“La rete delle prefetture è riuscita a definire modelli organizzativi condivisi frutto di un’opera di confronto costruttivo tra tutti i protagonisti dei tavoli – ha aggiunto Lamorgese – punto di raccordo tra i diversi livelli governo nazionale e territoriale, con l’obiettivo comune di riaprire le aule agli studenti in sicurezza già all’inizio del nuovo anno”.
In una nota il Ministero dell’Interno spiega che i documenti operativi prefettizi hanno concordato, con i partecipanti ai tavoli di coordinamento, le soluzioni più appropriate, territorio per territorio, con l’obiettivo fissato dal D.P.C.M. del 3 dicembre 2020, del rientro in presenza del 75% della popolazione studentesca.
Per la riapertura delle scuole il 7 gennaio, le soluzioni, calibrate anche in modo variabile, prevedono:
- la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita dagli Istituti scolastici, articolata in due fasce (prevalentemente 8-14/10-16);
- la flessibilità in entrata (ad esempio, 7.45-8.00; 9.30-9.45);
- l’articolazione delle attività didattiche in 6 giorni, con frequenza il sabato a turno;
- la riduzione a 45/50 minuti dell'”ora scolastica” e, quindi, delle singole lezioni.
Per quanto i trasporti, sono state messe a disposizione le risorse finanziarie destinate a coprire i costi dei servizi aggiuntivi per potenziare, in modo corrispondente alla predetta percentuale del 75%, il sistema dei trasporti in termini di mezzi e di chilometri percorsi (oltre 300 milioni di euro). I documenti operativi prefettizi costituiranno la “certificazione dei servizi aggiuntivi necessari e ammissibili al finanziamento” da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Le misure per la riapertura delle scuole nelle regioni
Il Ministero dell’Interno precisa che le soluzioni prospettate ai tavoli di coordinamento sono state riesaminate per dare attuazione all’ordinanza del Ministro della Salute del 24 dicembre, che, riguardo al periodo dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, ha ridotto l’obiettivo del rientro dell’attività didattica in presenza al 50%.
È stata scelta la soluzione di differenziare gli orari di ingresso e di uscita delle scuole nelle seguenti regioni:
- Abruzzo,
- Calabria,
- Campania (ad eccezione della provincia di Benevento che avrà l’ingresso su un unico turno),
- Friuli Venezia Giulia (tranne la provincia di Gorizia, con l’ingresso su un unico turno),
- Lazio,
- Liguria,
- Lombardia,
- Puglia,
- Toscana (eccetto la provincia di Lucca che già prevedeva una flessibilità solo in entrata).
Riguardo al potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale, in queste regioni, i servizi aggiuntivi previsti dai documenti prefettizi, parametrati al 75% della popolazione studentesca interessata, saranno comunque operativi a partire dal 7 gennaio.
Le regioni che hanno confermato un unico turno di ingresso nelle scuole sono:
- Basilicata,
- Emilia Romagna,
- Molise,
- Sardegna (tranne la provincia di Cagliari che, solo per le superiori, mantiene il doppio turno di ingresso),
- Veneto (eccetto la provincia Treviso, che ha confermato la scelta del doppio turno di ingresso e uscita).
Anche per queste Regioni i servizi aggiuntivi nei trasporti verranno dispiegati secondo le indicazioni contenute nei documenti operativi, salvo lievi riduzioni che potranno essere concordate con i rappresentanti del comparto regionale del trasporto.
Regioni in cui temporaneamente l’ingresso a scuola è stato riportato su unico turno:
- Marche,
- Piemonte,
- Sicilia,
- Umbria.
In queste regioni, sulla base del documento operativo prefettizio, era stata prevista la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita. La componente scolastica, tuttavia, ha optato per riportare temporaneamente l’ingresso su unico turno, tenuto conto che la percentuale precedentemente prevista per il primo dei due turni di ingresso già corrispondeva al 50% della popolazione studentesca interessata. Anche in queste Regioni i servizi aggiuntivi dei trasporti impiegati dispiegati secondo i documenti prefettizi, salvo lievi riduzioni che potranno essere concordate con i rappresentanti del comparto regionale del trasporto.
Infine, nelle province autonome di Trento e Bolzano sono state stabilite modalità autonome di ripresa dell’attività scolastica in presenza, che tuttavia non presentano criticità sul piano del raccordo tra i comparti interessati.
Comunque, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha avvertito: “Siamo pronti a riaprire le scuole, ma con azioni chirurgiche in caso di contagi fuori controllo. Così come se ci saranno focolai ben definiti sarà necessario fare passi indietro, ovvero aperture e chiusure ‘stop and go’“, ha concluso.
Che ne pensate unimamme della riapertura delle scuole il 7 gennaio?