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Alimentazione dei bambini

Autosvezzamento funziona davvero? C’è un rischio di cui nessuno parla

Published by
Martina Petrillo

C’è un rischio dell’autosvezzamento di cui nessuno ne parla: funziona davvero? Cosa è molto importante da sapere. 

È tutto bello quando si diventa mamma, no? Seppure le ansie e le preoccupazioni siano davvero tantissime – soprattutto quando si mette al mondo un bebè per la prima volta – le emozioni che si provano quando si stringe tra le braccia il frutto del proprio amore sono davvero inspiegabili. I primi veri e propri “problemi”, però, iniziano a sorgere col passare dei mesi, quando non si ha più a che fare con un neonato, ma con un bambino che darà parecchio filo da torcere ai suoi genitori.

Cosa sapere autosvezzamento – universomamma

Sono tantissime le tappe di vita che ciascuna mamma ed ogni papà devono affrontare col proprio bambino. Ed alcune, purtroppo, porteranno con sé non pochi problemi. Non solo, quindi, la fuoriuscita del primo dentino, che può provocare parecchio dolore e fastidio, ma anche il primo approccio del piccolo ad una “normale” alimentazione. Parliamo del “famoso” svezzamento, che – soprattutto negli ultimi anni – è stato completamente sostituito dall’autosvezzamento. Si tratta di una pratica parecchio comune in Gran Bretagna e che sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Belpaese.

Qual è il rischio che non tutti conoscono dell’autosvezzamento

Che ci crediate o no, sappiate che sono davvero tantissimi quei genitori che stanno scegliendo di avvicinare il bambino ad una tipologia di cibo un po’ più da “adulti” attraverso il metodo dell’autosvezzamento. Si tratta di una pratica che, da come si capisce chiaramente dal termine, fa saltare quella fase di alimentazione fatta di passati, frullati, pappe liquide ecc. E che consente al piccolo di poter assaporare il cibo direttamente con le mani. Insomma, care mamme, con questa “tecnica” potrete dire direttamente addio a forchette, cucchiai e cucchiaini. Inutile dirvi che i vantaggi di questa pratica, che mano mano si sta diffondendo sempre di più anche in Italia, sono davvero tantissimi. Tra questi, c’è sicuramente non solo un precoce integramento del bambino con le abitudini familiari, ma anche una maggiore autonomia da parte sua e la possibilità di poter mangiare tutto quello di cui ha bisogno. E, diciamoci la verità, non è affatto una cosa da poco.

Se da una parte vi abbiamo spiegato quali sono i benefici dell’autosvezzamento, dall’altra non possiamo assolutamente nascondervi in quali rischi, secondo alcuni esperti, si potrebbe incappare. Non solo, quindi, una predisposizione all’obesità infantile, ma anche al rischio di soffocamento. Non potendo “controllare” direttamente il bambino e le sue porzioni, può succedere che il boccone possa risultare troppo grosso per la sua età.

Quali sono rischi autosvezzamento – universomamma

La decisione adesso sta a voi, carissimi genitori. Abituare il proprio piccolo a mangiare alimenti completamente nuovi è di estrema importanza, ma bisogna capire come si può procedere in tal senso. Se, quindi, continuare a seguire quello che ci dicono le nostre mamme. O, magari, di andare di pari passo coi tempi.

Quando iniziare con l’autosvezzamento?

Assodato che l’autosvezzamento si sta diffondendo sempre di più a macchia d’olio e che sono tantissimi quei genitori che scelgono di procedere con questa pratica, non resta altro da fare che avere qualche nozione in più su di essa. E, soprattutto, capire quali sono le accortezze da mettere in pratica affinché tutto vada per il verso giusto. Gli esperti, infatti, ci dicono che per capire se è arrivato il momento giusto per poter procedere bisogna fare attenzione a questi segnali:

  1. Il bambino deve essere interessato al cibo. È vero che il nutrimento è importante per il piccolo, ma non deve assolutamente diventare una costrizione. Altrimenti diventerà una “lotta” tra voi e lui fatta di capricci, pianti disperati e rifiuti;
  2. Riesce ad afferrare da solo il cibo e portarlo automaticamente alla bocca;
  3. Ha perso il riflesso di estrusione, ovvero l’abitudine di respingere indietro con la lingua tutto quello che gli entra nella cavità orale;
  4. È in grado di stare seduto per bene sul seggiolone ed avere la testa dritta.

Accortezze, da come si vede, facili da notare, ma che fanno chiaramente comprendere alla mamma e al papà che il piccolo è pronto a questa nuova “pratica”.

Quando iniziare autosvezzamento – universomamma

Se avete intenzione anche voi di provare questa nuova “pratica”, è importante che sappiate che ogni bambino può reagire a proprio modo. C’è chi, magari, si mostrerà immediatamente interessato. E chi, invece, darà qualche problema in più. Voi, però, non avvilitevi. E fate squadra insieme a lui.

Martina Petrillo

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