Non bastava l’aumento del costo della vita in generale, dalle bollette di luce e gas fino alla benzina e diesel. I consumatori quando vanno a fare spesa in un supermercato dovranno fare caso a questo piccolo dettaglio sul prezzo di un prodotto. C’è, infatti, un trucco che potrebbe ingannare il cliente. Ecco come starne alla larga.
Il costo della vita è notevolmente aumentato negli ultimi anni. In seguito alla guerra in Ucraina, inoltre, abbiamo avuto un picco dei costi di energia e gas, che si è riflesso soprattutto anche sui beni di prima necessità che solitamente compravamo. Anche fare la spesa è ormai diventata una pratica in cui mettere particolare attenzione per evitare di essere ingannati dai prezzi degli articoli che troviamo nei supermercati.
Ad oggi anche fare una spesa al supermercato è diventata un’impresa. Infatti, i prezzi anche all’interno dei punti vendita sono notevolmente aumentati come riflesso dell’aumento dei costi di energia e gas. Peccato che i grandi marchi abbiano messo in atto un trucco per rientrare negli aumenti economici: si tratta di un metodo economico per celare un aumento del prezzo e il termine tecnico proviene dall’incontro di due parole inglesi. Ma scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Si chiama Shrinkflation e ha già fatto infuriare l’intera popolazione. Soprannominata anche inflazione occulta, infatti, questo termine proviene dall’unione di due parole inglesi che significano, rispettivamente, ‘restringere‘ e ‘inflazione‘. Il trucco consiste in una riduzione delle dimensioni o del peso del prodotto, deviando l’attenzione del consumatore, in modo che non se ne renda conto.
In questo modo il cliente troverà un prezzo più basso e quindi più appetibile, ma in realtà starà spendendo anche qualcosa in più rispetto al previsto perchè all’interno dell’imballaggio è racchiusa una quantità inferiore di prodotto rispetto a quello che eravamo abituati a comprare. Questo piccolo trucchetto a favore dell’economia dei produttori gioca sulla scarsa attenzione che i consumatori pongono nei confronti nel rapporto quantità/prezzo dei prodotti che solitamente acquistano.
Un problema verso il quale però i più scrupolosi già stanno facendo molta attenzione per porne fine al più presto e cercare soprattutto di risparmiare qualcosa sulla nostra spesa quotidiana. Il fenomeno è stato reso noto quando a Pasqua 2022 un noto marchio di dolciumi e pasticceria industriale ha diminuito il peso della colomba e aumentato il prezzo finale. Lo Shrinkflation ha infatti già creato non poche polemiche tra i consumatori e in molti si stanno appellando alle istituzioni competenti per giungere a un’equa soluzione.
“Ridurre il peso è una pratica legittima, a patto che non si inganni il consumatore medio inducendolo in errore” , ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Anche il Codaconds ha condotto un’indagine, stabilendo che le azienda a mettere in pratica lo Shrinkflation sono quelle “nel settore merceologico di zuccheri, dolciumi, confetture, cioccolato, miele”. Di certo, una situazione che merita la giusta attenzione, soprattutto mettendo in pratica i preziosi consigli quando si fa a fare spesa.
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