In questi giorni sta girando su Whatsapp la foto di una lista di alimenti in cui dovrebbero essere immesse farine di grilli secchi.
È un classico: appena esce fuori una notizia che non viene totalmente compresa, che riguarda da vicino le nostre abitudini e che spaventa, partono le catene Whatsapp, con la missione, secondo i loro fautori, di “mettere in guardia”. Quando invece si creano solo allarmismi.
In questi ultimi giorni non si parla d’altro che della farina d’insetti. La Commissione Europea ha dato il via libera alla commercializzazione delle farine d’insetti e l’annuncio ha lanciato nella confusione molti italiani che, si sa, quando si parla di cibo aguzzano gli occhi e alzano le “antenne”, giusto per rimanere in tema.
Purtroppo non tutti si soffermano a cercare di capirci qualcosa di più e molti lasciano che siano i social (in questo caso specifico Whatsapp) a spiegare cosa stia succedendo.
Mangiare farina di insetti è oggettivamente, nell’immaginario del comune occidentale, qualcosa di veramente disgustoso e non è da biasimare chi ha espresso le proprie perplessità in merito. Il messaggio diventato famoso e che i cacciatori di bufale, gli esperti di butac.it, hanno attribuito ad un boomer (proprio perché è la foto di un foglio stampato) ha avuto un grande successo tra le persone “mature”, che senza perder tempo e senza chiedersi chi sia la fonte, hanno inoltrato ad amici, parenti e nipoti.
Il risultato è che molta gente adesso è convinta che oggi stesso, all’interno dei cibi elencati nella lista ci sarà farina di insetti. Ma è realmente così? Assolutamente No. Tanto per cominciare, è confermato che dal 24 gennaio potrà essere commercializzata la farina di grilli secchi a base di Acheta domesticus e potrà essere usata in vari alimenti, come viene indicato nel foglio stesso. Quello che il foglio non dice è che è solo un’azienda, ovvero la società vietnamita Cricket One, ad avere l’esclusiva per i prossimi 5 anni ad entrare nel mercato europeo. L’azienda si occupa dell’allevamento e delle successive fasi di lavorazione dell’insetto.
Ovviamente tutti i suoi prodotti, come accade già normalmente con le altre farine, avranno sulla confezione le indicazioni del tipo della materia con cui sono prodotti. Ciò significa che non ci troveremo a comprare un alimento che al suo interno ha la farina d’insetti senza saperlo. Per di più, tutti i prodotti che contengono componenti di insetti devono essere prima autorizzati dall’Europa, e una volta ottenuta l’autorizzazione, saranno inseriti in un elenco pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea.
Quello che emerge da ciò, è sicuramente un cambiamento forte, che le prossime generazioni si troveranno ad affrontare. L’alimentazione è certo che non sarà più la stessa e il motivo è semplice, come ha spiegato il professore Alberto Ritieni ordinario di Chimica degli Alimenti del Dipartimento di Farmacia, nonché docente all’Università Federico II di Napoli, su ilsalvagente.it:
“Gli insetti sono un piano B per il futuro alimentare e per la nutrizione a basso impatto, ma per alcuni paesi in emergenza alimentare sono già oggi il loro piano A. Non siamo obbligati a mangiarli, nessuno può costringere ad accettare un prodotto sicuro dal punto di vista allergenico e tossicologico e utile dal punto di vista nutrizionale. Ma è anche vero che non possiamo decidere per altri e paesi avanzati nel settore agro-alimentare come lo è l’Italia, possono dare le linee guida a chi ha bisogno di fonti alimentari alternative, assicurando sicurezza e qualità“.
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