Le attività sportive per bambini dovrebbero aiutarli nella crescita ma a volte avvengono morti improvvise: ecco cosa sta accadendo.
Pediatri, maestri ed educatori raccomandano spesso di permettere ai bambini di approcciarsi allo sport, soprattutto a quelli di squadra. Attività come il calcio, la pallavolo o il basket aiutano a migliorare la coordinazione, a svilupparsi correttamente e in generale hanno un buon effetto sulla salute. Eppure leggendo la cronaca ogni tanto si nota un titolo agghiacciante, che riporta la morte improvvisa di un piccolo atleta.
Eventi del genere non possono che mettere angoscia ai genitori considerato che spesso si tratta di eventi imprevedibili. Proprio per indagare le ragioni alla base di questo fenomeno gli atenei di Padova e di Washington hanno deciso di unire le forze e fare uno studio a riguardo, aiutati dall’ULSS 2 Marca Trevigiana. Analizzando 22.324 sportivi di età compresa fra i 7 e i 18 anni si sono cercate eventuali patologie o condizioni comuni.
A quanto hanno evidenziato i ricercatori, lo 0,3% degli atleti esaminati soffriva di disturbi a carico del sistema cardiovascolare. Questo significa che la probabilità di un attacco cardiaco durante le partite o gli allenamenti è alta, ma il problema è che spesso tale condizione rimane sconosciuta. Patologie di questo tipo vanno tenute costantemente sotto controllo e diagnosticate il prima possibile attraverso l’apposito screening.
Il 74% delle condizioni cardiache è stato evidenziato nei ragazzi al di sotto dei 16 anni. Tra le più comuni ci sono forme di aritmie ventricolari o cardiopatie congenite, purtroppo comuni nei casi di morte improvvisa più recenti. Grazie a questo studio tuttavia sono 69 i giovanissimi che potranno allenarsi in modo più consapevole. La soluzione non è abbandonare lo sport ma restare monitorati e seguire le indicazioni del personale medico.
Il controllo medico che evidenzia meglio la presenza di problematiche cardiache è l’ECG sotto sforzo, che per fortuna in Italia viene sempre effettuato. All’estero spesso ci si limita a svolgerlo a riposo ma per diverse patologie questo non risulta sufficiente e rischia di trascurare problematiche anche gravi. Lo screening effettuato dall’ULSS 2 Marca Trevigiana si è confermato come un sistema efficace, soprattutto perché i ragazzi ripetono poi il controllo una volta all’anno. Come sempre dunque si conferma l’importanza che ha la prevenzione, nello sport come per le malattie rare.
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