Nell’alimentazione dei bambini secondo molti è meglio evitare i funghi fino alla preadolescenza. Il motivo però fa ancora discutere.
Nella dieta dei più piccoli ci sono dei cibi che è meglio non inserire perché il loro stomaco potrebbe non essere pronto a tollerarli. Si sa già che non è il caso di dare loro la carne cruda dato che si tratta di un alimento che facilmente può dare luogo a intossicazioni. Molti siti e portali per mamma però affermano che nella lista ci siano anche i funghi: porcini, chiodini e champignons sono consigliati solo dopo i dodici anni. Molti sedicenti esperti consigliano alle neomamme di evitarli o almeno limitarli durante l’allattamento del neonato.
La convinzione comune è che il contenuto di chitina di questi alimenti sia poco tollerato a livello digestivo dai bambini, che anzi rischierebbero episodi di vomito o altri malesseri. Andando però ad approfondire presso le autorità sanitarie europee, americane e canadesi però sembra non ci siano studi a riguardo. O almeno non si notano linee guida che indichino i 12-13 anni come l’età giusta in cui introdurli nella dieta. Anzi, nella vicina Francia il Centre Aquitaine per la rieducazione alimentare li vieta solo fino ai 18 mesi.
Di fronte a questa contraddizione pare che la spiegazione più accreditata sia quella legata al fatto che da evitare siano in realtà i funghi selvatici. Mentre quelli che si acquistano al supermercato sono vagliati e controllati prima del confezionamento chi si diletta a raccoglierli nei boschi potrebbe essere meno attento. Il rischio principale quindi è quello di provocare ai più piccoli un’intossicazione dovuto a funghi velenosi o lavati male.
Per i bambini in generale si raccomanda almeno fino a che non arrivano all’adolescenza di limitarsi a cibi certificati e ben controllati. Probabile quindi che un semplice avviso a non dare ai propri figli i funghi trovati nel bosco sia stato interpretato come un divieto legato al tipo di alimento che non alla sua origine. In Italia del resto andare in cerca di porcini, finferli e mazze di tamburo è una tradizione per molte famiglie nei fine settimana.
In ogni caso i funghi non dovrebbero essere consumati in grandi quantità né come componente principale dei piatti. Soprattutto l’abitudine di metterli crudi nelle insalate è da dimenticare se li si vuole far assaggiare ai bambini. Cucinati a dovere, dopo averli ripuliti e lavati, si può anche azzardare qualche assaggio. Non vale solo per i piccoli ma per tutte le età.
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