Neoplasia ancora troppo diffusa, il cancro al seno oggi può essere scoperto in anticipo grazie a questo speciale reggiseno
Ad oggi, il tumore al seno è la neoplasia più diagnosticata nella popolazione femminile italiana e, se non individuato e quindi curato in tempo, può essere potenzialmente molto grave o anche mortale. Ogni anno in Italia vengono effettuate 54.976 nuove diagnosi e costituisce il 30.3% di tutti i tumori che colpiscono le donne, sul nostro territorio: prevenirlo è quindi fondamentale.
Da un lato, è fondamentale la prevenzione mediante le mammografie annuali e con l’autopalpazione da eseguire almeno una volta al mese, così da imparare a conoscere il proprio tessuto mammario e ad individuare in fretta qualcosa che non va. Dall’altro, però, la tecnologia ci viene in aiuto con degli strumenti sempre più innovativi e strabilianti: ecco questo reggiseno in grado di rilevare in anticipo queste neoplasie.
Il creatore di questo reggiseno è Julian Rios Cantu che, con il suo team, ha sviluppato un algoritmo basato sull’Intelligenza Artificiale, collegato a 200 sensori termici posizionati all’interno di un reggiseno in grado di indentificare il cambiamento della temperatura e della circolazione venosa ed arteriosa nel seno, i due primissimi segni di cancro alla mammella.
La sua idea è nata nel 2016, quando a sua madre venne diagnosticato un cancro al seno: questa notizia l’ha spinto a cercare un modo per dare a tutte le donne uno strumento in più per la prevenzione di questa terribile neoplasia. Il giovane ha quindi fondato la Eva Center, una start-up in cui lavora con altre quattro persone a questo innovativo algoritmo che consente di rilevare il cancro al seno mediante il calore termico e la circolazione sanguigna del tessuto mammario, analizzati costantemente da alcuni sensori posizionati nel reggiseno.
Per essere efficace, l’indumento dev’essere indossato per 60-90 minuti alla settimana: periodicamente effettua un controllo, inviando a un’applicazione tutti i dati raccolti via Bluetooth. In caso di rilevazione sospetta, si riceve un allarme sul cellulare e gli utenti vengono invitati a rivolgersi a un oncologo. Al momento della fondazione della start up, il creatore di questo reggiseno aveva soli 19 anni: sebbene ad oggi il dispositivo non sia ancora sul mercato, consentirebbe di offrire lo screening gratuito a chi non può permetterselo, senza mai sostituirsi però alla mammografia.
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