La candida al seno rappresenta una sfida significativa per le neomamme che desiderano allattare.
Questo fungo, noto per causare disagio e dolore, può insinuarsi nelle prime settimane dopo il parto, mettendo a dura prova la continuità dell’allattamento. Tuttavia, è fondamentale sapere che interrompere l’allattamento non è necessario per affrontare efficacemente il problema.
La diagnosi di candida al seno si basa sull’osservazione dei sintomi e richiede un’attenzione particolare data la difficoltà di distinguerla da altri disturbi comuni in questo periodo. Tra i segnali più evidenti vi sono un dolore acuto durante l’allattamento, descritto come fitte di spilli, e un cambiamento nell’aspetto della pelle dell’areola e del capezzolo che diventa lucido e rosso brillante.
Nonostante la complessità della diagnosi, alcuni segni possono aiutare a identificare la presenza della candida sia nella madre sia nel bambino. I sintomi includono prurito o bruciore sopra i capezzoli, dolore intenso ai capezzoli durante l’allattamento che peggiora progressivamente e sensibilità estrema dei capezzoli al tatto o ai cambiamenti di temperatura. Nei neonati o nei lattanti si possono osservare irrequietezza durante la poppata, macchie bianche in bocca o eruzioni cutanee da pannolino.
Le cause della candida al seno sono variegate ma spesso riconducibili a fattori che favoriscono una crescita anomala del fungo Candida albicans. Questi includono uno stato immunitario indebolito nella madre, l’assunzione di antibiotici per altre patologie, fattori ormonali e stressanti. Anche una posizione scorretta del bambino durante l’allattamento può essere confusa con i sintomi del mughetto al seno.
Per quanto riguarda il trattamento della candida al seno senza interrompere l’allattamento, è fondamentale agire tempestivamente seguendo le indicazioni mediche specifiche. L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda l’utilizzo di farmaci antimicotici locali sia per la madre sia per il bambino allo scopo di prevenire il passaggio dell’infezione da uno all’altro. In alcuni casi, potrebbe essere necessario estendere il trattamento anche al partner sessuale della donna se presente una candidosi vaginale.
Prevenire la comparsa della candida è possibile adottando alcune semplici misure igieniche come lavarsi accuratamente le mani dopo aver cambiato il pannolino del bambino, utilizzare asciugamani separati tra i membri della famiglia ed effettuare una pulizia accurata degli oggetti con cui il neonato viene frequentemente in contatto (ciucci, tettarelle). È altresì consigliabile lavare regolarmente gli indumenti intimi ad alta temperatura soprattutto se si sospetta la presenza dell’infezione.
Affrontare la candida al seno richiede attenzione ma non deve diventare motivo d’ansia tale da interrompere un momento così prezioso come quello dell’allattamento. Con le giuste precauzioni igieniche e seguendo attentamente le indicazioni mediche specifiche è possibile superarla efficacemente mantenendo intatto quel legame speciale tra madre e figlio.
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