La Manovra di bilancio 2024 ha introdotto importanti novità per le famiglie italiane, ponendo un accento particolare sul sostegno alle mamme lavoratrici.
Tra le misure più significative emerge il Bonus mamme lavoratrici, una riduzione dei contributi previdenziali IVS per le madri di tre o più figli con contratto a tempo indeterminato. Questa iniziativa sottolinea il valore del doppio ruolo svolto dalle donne, che si dividono tra impegno professionale e responsabilità familiari.
Il bonus sarà attivo dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026, offrendo un esonero totale dei contributi previdenziali fino al mese in cui il figlio minore compie diciotto anni, entro un limite massimo annuo di 3 mila euro. Per il 2024, il beneficio è stato esteso anche alle madri di due figli, fino al decimo anno di età del secondo.
La Legge numero 207/2024 (Manovra 2025) ha poi introdotto delle novità per le madri di due figli a partire dal 2025, prevedendo uno sgravio parziale della contribuzione IVS per le lavoratrici dipendenti e autonome. Questo esonero parziale, applicabile dal 2026, è riservato a chi non supera i 40 mila euro annui di reddito.
Bonus mamma 2025
Per l’anno in corso, è prevista una misura ponte: un bonus una tantum erogato a dicembre 2025, destinato alle lavoratrici dipendenti (escluso il lavoro domestico) e autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie autonome o alla Gestione Separata INPS, con un limite di due figli e una soglia reddituale prefissata.
L’importo riconosciuto dall’INPS è di quaranta euro mensili per ogni mese lavorativo dell’anno corrente, fino a un massimo di quattrocentottanta euro.
Le modalità di accesso al bonus una tantum dell’annualità corrente e alla riduzione parziale dei contributi IVS prevista per il prossimo anno saranno dettagliate in future circolari INPS.
Queste misure rappresentano un passo avanti nella valorizzazione del lavoro femminile e nel sostegno alla maternità nella società italiana. L’obiettivo è alleggerire i carichi economici delle famiglie e incentivare la presenza femminile nel mondo del lavoro, riconoscendo le esigenze specifiche delle donne lavoratrici madri.