Stitichezza nei bambini: cosa la provoca e quali sono i principali rimedi?

La stitichezza (o stipsi) è un disturbo molto diffuso nei bambini. Il Manuale Merck la definisce come un “ritardo o una difficoltà a eliminare le feci”. È un motivo di preoccupazione per molti genitori, ma solo in meno del 5% dei casi è legata a malattie o a malformazioni. In tutti gli altri casi, è un problema funzionale, ovvero dipendente da un malfunzionamento dell’intestino.

In linea di massima si può parlare di stitichezza nei bambini quando si hanno due evacuazioni o meno per almeno un mese nei bambini che hanno meno di 4 anni oppure per almeno due mesi nei bambini che hanno almeno 4 anni.

Mamma abbraccia bambina davanti alla scuola

Anche se di norma non è un disturbo preoccupante, la stitichezza può risultare molto fastidiosa, anche perché spesso è associata a dolori addominali più o meno intensi e può essere causa di perdita dell’appetito.

Come vedremo, esistono diverse soluzioni che si possono adottare, fra cui l’impiego di un lassativo per bambini, l’attenzione alla dieta (che dovrebbe essere ricca di fibre e di acqua), il ricorso a principi attivi che ammorbidiscono le feci, l’adozione di determinate misure comportamentali (il cosiddetto “toilet training”) e, nei casi più ostinati, l’impiego di clisteri evacuativi.

Quali sono le principali cause di stitichezza nei bambini?

Nella stragrande maggioranza dei bambini la stipsi è legata a errori dietetici e a problemi comportamentali.

Per quanto riguarda gli errori dietetici, la causa più comune è un regime alimentare carente di liquidi e/o di fibre alimentari: in sostanza il bambino non beve a sufficienza e non consuma quantità adeguate di frutta, verdura e cereali integrali.

Per quanto riguarda i problemi comportamentali, le motivazioni possono essere molto diverse. In alcuni casi il problema è legato alla ritenzione volontaria: in sostanza, il bambino trattiene le feci perché non vuole interrompere un gioco oppure a causa della presenza di fissurazioni anali (piccole ferite che rendono la defecazione dolorosa).

In altri casi, il motivo è lo stress, per esempio per problemi scolastici oppure per la nascita di un fratellino. Evitando l’evacuazione, si può entrare in una sorta di circolo vizioso con conseguente peggioramento della condizione.

Sono invece piuttosto rare le cause organiche della stipsi (circa il 5% dei casi). Tra queste, il disturbo più comune è la malattia di Hirschsprung (o megacolon congenito).

Quali sono i principali rimedi per la stipsi nei bambini?

La scelta del rimedio dipende ovviamente dalla causa. Quando il problema è legato a una carenza di liquidi e/o fibre, è necessario apportare i cambiamenti dietetici necessari: bere più acqua, mangiare più frutta, verdura e cereali ricchi di fibre.

Se il problema è invece legato allo stress o alla ritenzione volontaria, sono doverose alcune modifiche comportamentali, cercando anche di far capire l’importanza di evacuare con la giusta frequenza. Può essere utile incoraggiare il bambino all’uso del wc in modo regolare e premiarlo quando si registra un progresso.

Quando le misure dietetiche e comportamentali non sortiscono gli effetti sperati, il medico potrebbe consigliare il ricorso a principi attivi che ammorbidiscono la massa fecale (emollienti) oppure che aumentano il movimento del tratto digerente (lassativi), come il polietilenglicole (noto anche come macrogol), il lattulosio e il bisacodile.

Per quanto riguarda i dosaggi di questi farmaci, è necessario che il genitore si rivolga al pediatra per avere utili consigli in merito.

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