Tra cucchiaino e autosvezzamento c’è un filo comune: serenità e buon senso. Indizi, esempi e dritte affidabili per iniziare col piede giusto.
L’introduzione del primo cucchiaino rappresenta un momento di grande cambiamento nella routine alimentare di casa. I bambini iniziano a esplorare il mondo del cibo attraverso la vista, il tatto e il gusto, portando sulla tavola un’esplosione di colori e consistenze. Per noi adulti, sorge spontanea la domanda su cosa offrire ai nostri piccoli, in che sequenza e con quali precauzioni.

Esistono due approcci principali all’introduzione dei solidi: uno graduale che fa uso del cucchiaino e l’autosvezzamento guidato, che prevede l’uso di cibi morbidi e sicuri. È fondamentale che il bambino sia pronto per questa fase, mostrando capacità di sedersi con supporto, coordinazione occhio-mano-bocca e interesse verso il cibo. La sicurezza alimentare è prioritaria, con un’attenzione particolare a consistenze adeguate e l’evitamento di cibi duri o piccoli che possano rappresentare un rischio di soffocamento.
Durante i primi mesi di svezzamento, l’obiettivo è offrire alimenti ricchi di ferro e sapori semplici, introducendo una varietà limitata di cibi per volta e monitorando le reazioni del bambino. Il latte materno o la formula rimangono l’elemento principale dell’alimentazione nel primo anno di vita, con gli altri alimenti che vengono aggiunti come complemento.
L’alimentazione complementare vegana
Quando si segue una dieta vegana, è possibile avviare un’alimentazione complementare vegana con tranquillità, consapevolezza e sotto la guida di un professionista. Le principali società scientifiche riconoscono che una dieta vegetale ben pianificata è adeguata per tutte le fasi della vita, inclusa l’infanzia.

Tra i pilastri di un’alimentazione complementare vegana efficace troviamo:
- Proteine: l’uso di legumi ben cotti e frullati, come lenticchie rosse, ceci e fagioli, oltre a tofu e tempeh morbidi serviti in piccoli bastoncini o creme di legumi spalmabili su pane ammorbidito.
- Ferro e zinco: è consigliabile offrire puree di legumi, crema di cereali come avena o miglio e cereali fortificati, abbinando fonti di vitamina C per favorire l’assorbimento del ferro.
- Grassi buoni e omega-3: semi di lino o chia macinati, creme di mandorle o arachidi diluite possono essere ottime fonti, evitando però la frutta secca intera per prevenire rischi di soffocamento.
- Calcio e iodio: alimenti come tofu arricchito di calcio, tahin e cavolo riccio, insieme a bevande vegetali fortificate, possono contribuire all’apporto di questi nutrienti, con l’iodio che richiede una valutazione pediatrica specifica.
- Vitamine: la vitamina B12 necessita di una supplementazione regolare in tutte le diete vegane, inclusa la fase di allattamento, mentre la vitamina D dovrebbe essere somministrata seguendo le indicazioni del pediatra.
- Sicurezza a tavola: nell’autosvezzamento, è importante proporre cibi che si possano schiacciare facilmente tra le dita, tagliati a bastoncini delle dimensioni di un dito indice, evitando alimenti a rischio come noccioline intere o chicchi d’uva.
- Allergeni: l’introduzione precoce di alimenti potenzialmente allergenici come arachide, soia e sesamo, in quantità minime e consistenze sicure, può ridurre il rischio di allergie, sempre in accordo con il pediatra.
- Bevande: le bevande vegetali non dovrebbero sostituire il latte materno o la formula nel primo anno di vita, privilegiando formule per lattanti appropriate se necessario.
Un esempio pratico di pasto potrebbe includere a pranzo una crema di lenticchie rosse con olio extravergine di oliva e limone, pane morbido inzuppato, bastoncini di tofu al vapore e purea di zucca; per merenda, uno yogurt di soia fortificato e una pera matura schiacciata. Questo approccio alimentare è semplice, ripetibile e copre i nutrienti chiave per lo sviluppo del bambino.
Se questa scelta alimentare risuona con te, è importante costruire il percorso insieme al tuo pediatra o a un dietista esperto in pediatria. Le basi sono chiare, ma ogni bambino ha i suoi tempi e preferenze. Qual sarà il primo piatto “di famiglia” che sceglierai di condividere con tuo figlio?