Una febbre che sale all’improvviso, notti spezzate e mille domande. La sesta malattia spaventa per come arriva, ma spesso si scioglie con la stessa rapidità con cui compare.
Quando un bimbo piccolo ha la febbre
La casa cambia ritmo. Il termometro diventa un oracolo, i minuti si dilatano. La mente corre veloce: influenza? dentini? qualcosa di più serio? In molti casi, dietro a quella temperatura capricciosa, c’è la sesta malattia, chiamata anche roseola infantum o esantema critico.
È un’infezione virale molto comune
Fra 6 e 24 mesi. I responsabili sono per lo più i virus HHV‑6 e HHV‑7, della famiglia degli herpes umani. Il contagio avviene tramite saliva e goccioline respiratorie. L’incubazione varia in genere fra 5 e 15 giorni. Non esiste vaccino. Per fortuna, il decorso è di solito benigno.
Segnali da riconoscere
All’inizio tutto ruota attorno alla febbre alta. Sale in fretta, anche oltre 39 °C, e può durare 3–5 giorni. Il bambino può essere irritabile, stanco, con scarso appetito. Talvolta compaiono palpebre un po’ gonfie, gola arrossata, linfonodi cervicali ingrossati. Non c’è tosse importante, né raffreddore marcato.
Il punto di svolta arriva all’improvviso: la febbre scende, spesso di colpo. E compare un rash cutaneo lieve, non pruriginoso: piccole macchie rosa rotonde o ovali, piatte o leggermente in rilievo. Partono dal tronco, si allargano a collo e braccia, raramente al viso. Durano da poche ore a 1–3 giorni e scompaiono senza lasciare segni. È il timbro tipico della sesta malattia.
Una minoranza di bambini può avere convulsioni febbrili durante il picco di temperatura. Fanno paura, ma nella maggior parte dei casi sono brevi e non lasciano esiti. Chiedi sempre un confronto con il pediatra dopo un episodio del genere.
Cosa fare (senza panico)
Offri spesso liquidi. L’idratazione è la prima cura. Tieni il bambino leggero, in un ambiente non troppo caldo. Usa antipiretici come paracetamolo o ibuprofene solo alle dosi pediatriche e su indicazione del pediatra. Evita l’aspirina. Niente antibiotici: contro un virus non servono. Riposo, coccole e osservazione attenta.
Chiama il medico subito se il piccolo ha meno di 3 mesi e febbre ≥ 38 °C; se la febbre dura oltre 3 giorni; se è molto abbattuto, respira male, non beve, urina poco; se compaiono macchie che non scompaiono alla pressione; se vedi convulsioni o un rash purpureo.
È contagiosa?
Sì, soprattutto durante la fase febbrile e prima dell’eruzione. In genere si può tornare a nido o scuola quando il bimbo sta bene e non ha febbre da 24 ore senza antipiretici, seguendo le regole locali. Le misure di igiene restano basi solide: lavaggio mani, niente condivisione di bicchieri, aerare le stanze.
Dati e riferimenti utili
Le caratteristiche cliniche descritte (età tipica, durata della febbre e del rash, assenza di prurito significativo) sono riportate da CDC e NHS. Per approfondire: Centers for Disease Control and Prevention – Roseola (cdc.gov) e National Health Service – Roseola (nhs.uk). Se un’informazione non è chiara nel singolo caso, meglio non forzare interpretazioni: la visita del pediatra scioglie i dubbi.
A volte la guarigione arriva in una mattina qualunque: la fronte è fresca, il sorriso torna e quelle chiazze rosa sembrano un acquerello pronto a svanire. Ti è mai capitato di riconoscere la salute proprio nel momento in cui smettevi di rincorrerla?