Obesità infantile: quando un bambino si ritiene obeso e da cosa dipende

obesità infantile
Obesità infantile (iStock)

Molti genitori potranno tirare un sospiro di sollievo: l’obesità infantile dei loro figli non è sempre “colpa” loro. Ovvero non dipende sempre da quello che danno da mangiare ai propri figli, dall’educazione alimentare, né dalla scarsa attività fisica. Se tutti questi fattori, infatti, sono sicuramente determinanti nel peso dei bambini non sono tuttavia i soli.

Nell’obesità infantile giocano un ruolo importante anche i fattori genetici. Sostengono gli esperti. Se il vostro bambino è obeso e sovrappeso, dunque, può non dipendere dall’alimentazione ma dai vostri geni.

Obesità infantile: determinante il fattore genetico

Secondo Michelle Van Name, endocrinologa pediatrica alla Scuola di Medicina dell’Università di Yale,  l’obesità in età pediatrica ha importanti legami genetici. La Yale Medicine è all’avanguardia negli studi sull’obesità infantile. Ha un centro importante con un programma apposito (Pediatric Weight Solutions Program) che segue molti bambini piccoli con problemi di obesità, applicando trattamenti specifici che partono dalla correzione delle abitudini alimentari sbagliati e dall’educazione al corretto comportamento alimentare. I veri e propri trattamenti clinici vengono applicati solo nei casi di obesità molto grave. Tra questi interventi c’è anche la riduzione chirurgica intestinale.

Negli Stati Uniti il problema dell’obesità infantile è molto serio. Un bambino su 6 è obeso, secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention. L’obesità in età pediatrica porta molti rischi per la salute ed è comprensibile la preoccupazione negli Usa.

Le professoresse Michelle Van Name e Sonia Caprio della Yale Medicine hanno dato la definizione di obesità infantile e risposto ad alcune domande frequenti tra i genitori.

Secondo le due esperte un bambino è obeso quando supera il 95° percentile dell’indice di massa corporea (BMI), è in sovrappeso quando è tra l’85° e il 94° percentile.

L’obesità dipende da molti fattori, non solo cattiva alimentazione e scarsa attività fisica, ma anche da caratteristiche genetiche. Tra queste ci sono anche quelle che influiscono sul senso di sazietà. Un ruolo cruciale potrebbero svolgerlo gli ormoni legati alla fame. In questo campo la ricerca scientifica è in corso.

Già da piccoli, l’obesità può dare luogo a numerosi problemi per la salute anche futura dei bambini. Molte malattie, infatti, sono causate dall’obesità:

  • ipertensione,
  • prediabete,
  • malattia del fegato grasso.

La malattia del fegato grasso provoca accumulo di grasso nel fegato, è curabile, ma se non viene trattata può provocare cirrosi epatica e in alcuni casi perfino insufficienza epatica.

Questa malattia, inoltre, è anche un fattore di rischio per il diabete. E non sono pochi i bambini obeso affetti da malattia del fegato grasso, per questo motivo nel centro specializzato della Yale Medicine vengono subito sottoposti ai controlli sul prediabete, ovvero quella condizione in cui i livelli di zucchero nel sangue sono elevati, ma non abbastanza da essere considerati diabete.

Più grasso e meno muscoli un bambino ha e più rischia di sviluppare resistenza all’insulina, l’ormone che trasporta il glucosio nelle cellule, dove viene immagazzinato e utilizzato per l’energia. Nel corso del tempo, l’insulinoresistenza aumenta i livelli di zucchero nel sangue, causando nei bambini diabete e malattie cardiache. I livelli alti di insulina, poi, sono un problema nella pubertà, quando già i livelli di tutti gli ormoni sono alti. La buona notizia, tuttavia, è che il prediabete può essere eliminato. Per farlo sono necessari: una corretta alimentazione, esercizio fisico e perdita di peso.

Per curare l’obesità infantile, alla Yale Medicine seguono un percorso specifico al quale medici e nutrizionisti collaborano insieme, ricostruendo la storia clinica del bambino obeso e mettendo a punto gli interventi necessari.

Per prima cosa intervengono su abitudini e comportamenti alimentari, correggendoli. Gli specialisti insegnano a bambini e famiglie le regole della corretta alimentazione e incoraggiano l’attività fisica. Intervenendo sull’alimentazione dei bambini obesi i nutrizionisti non danno una “dieta” al bambino, ma intervengono sullo stile di vita, che deve cambiare per sempre. I bambini devono cambiare le loro abitudini in un modo che sia efficace per loro e che duri tutta la vita.

Cosa possono fare le famiglie per un bambino obeso? In primo luogo non è mai troppo presto per educare i bambini ad un corretto stile di vita, tra alimentazione ed esercizio fisico. Importante è il comportamento dei genitori e quello che danno da mangiare ai bambini. Gli esperti di Yale hanno elaborato alcune regole da seguire:

  • Preparate snack salutari. Tenete pronti in frigo degli snack salutari base di verdura e frutta.
  • Fissate obiettivi ragionevoli. Quando togliete dall’alimentazione alcuni alimenti poco salutari, iniziate da uno alla volta.
  • Insegnate ai bambini a cucinare. Se i bambini imparano a preparare e cucinare pasti genuini manterranno questa abitudine anche da adulti e quando andranno a vivere da soli, evitando così il cibo spazzatura.
  • State all’aria aperta. L’attività fisica, soprattutto all’aria aperta fa molto bene. Passeggiate, corse nei prati, giochi all’aperto sono buone abitudini, cercate di uscire il più possibile, evitando l’auto, a piedi o in bicicletta. Se proprio non riuscite, fate esercizi in casa, anche in forma di gioco.

Le prevenzione è l’arma vincente. Anche se, sottolineano le studiose, c’è ancora tanta ricerca da fare, soprattuto sugli ormoni e sul ruolo che hanno nell’obesità.

Voi unimamme che ne pensate?

Vi ricordiamo il nostro articolo: Bambini obesi: attenzione alle troppe proteine animali da piccoli

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