Il Monitoraggio Cardiotocografico, fondamentale per il feto.

Monitoraggio cardiotografico su pancia di donna incinta

Le ultime settimane della gravidanza rappresentano un periodo particolarmente delicato nella vita intrauterina del bambino perché questo è ormai molto sviluppato, e necessita di molto nutrimento sia in termini di ossigeno che di apporto calorico.

Può accadere che, in quest’ultimo periodo, il bambino non venga nutrito sufficientemente in quanto la placenta, che è l’organo che deve nutrire il bambino, diventi troppo vecchia e non assolva più il proprio compito. Accade così che il bambino, pur rimanendo all’interno dell’organismo materno, patisca la fame o la mancanza di ossigeno: si determina cosi lo stato di sofferenza fetale, che può portare anche alla morte del bambino.

Ora cara amica, rilassati e respira, perché questo argomento può sicuramente scuotere una futura mamma, ma la nostra intenzione non è quella di spaventarti, ma di informarti.

Occorre pertanto monitorizzare la gravidanza, cioè controllare continuamente lo stato di benessere del bambino. Per ottenere ciò esistono vari metodi. Oggi quello ritenuto più comodo ed affidabile è quello basato sulla cardiotocografia, quello che comunemente le mamme chiamano “monitoraggi”.

Il cardiotocografo è un apparecchio che rileva contemporaneamente i battiti cardiaci del bambino e le contrazioni dell’utero materno, mediante meccanismo ultrasonoro. La rilevazione del battito e della contrazioni materne viene riportata su di un grafico, e confrontata con dei parametri standardizzati, allo scopo di verificare le condizioni di benessere.

L’esame cardiotocografico deve essere praticato con cadenza settimanale a partire dalla 37esima settimana di gestazione, questa è una regola valida per tutte le gravidanze.

Superato il termine della 40esima settimana sarà opportuno intensificare la frequenza dei tracciati cardiotocografici.

 Qualora il tracciato dovesse presentare delle alterazioni, l’esame sarà ripetuto a breve distanza e, se le alterazioni persistono, sarà opportuno il ricovero della gestante in ambiente ospedaliero.

Cara amica, nonché futura mamma,  se ciò dovesse succedere, non avere paura alcuna e affidati serenamente al personale medico ed ostetrico, confidando nella loro professionalità, e vedrai che tutto andrà per il meglio. E’ infatti abbastanza comune che avvengano tali spiacevoli situazioni, ma vengono costantemente monitorate, per cui state tranquille. 

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