Ultima settimana di gravidanza: il bilancio di un’avventura

Quando sono entrata nella 39esima settimana di gravidanza significava che in pochi giorni sarebbe scaduto il termine delle 40 settimane e che mancava davvero poco per conoscere la mia nana. Ero emozionata? Agitata? Frastornata? Un po’ di tutte queste cose, anche perché è vero che gli ultimi giorni non passano più…

Al momento, ma forse perché non avevo ancora partorito, non mi spaventava tanto l’idea del parto, quanto il post: saprò allattarla bene? Le starò simpatica? Come riusciremo a gestire io e mio marito questa nuova piccola vita?

Ma le domande, si sa, lasciano un po’ il tempo che trovano: come dice il poeta “lo scopriremo solo vivendo”. Certo che è stata proprio un’avventura questa gravidanza. Mi mancherà la pancia, perché a me piace essere incinta. Ho cercato di essere il più serena possibile e di non stressarmi con tante ansie. Penso che sia stata la soluzione migliore, anche se ciò non toglie che sono stata fortunata: ad ascoltare le storie di alcune donne del corso pre-parto devo confessare che a volte mi sono sentita in colpa perché questa figlia è arrivata subito e senza particolari problemi.

I momenti più emozionanti sono stati due:

  • quando alla sesta settimana ho ascoltato il cuoricino e lei era “lunga” solo sei millimetri,
  • quando abbiamo scoperto che sarebbe stata una femminuccia.

Non so ancora cosa significherà essere madre di una bambina, se ci saranno delle differenze rispetto a un maschio, ma alcune cose invece già le so:

  • voglio che sia una persona libera,
  • voglio che sappia avere fiducia in sè,
  • voglio che impari a pensare con la propria testa,
  • voglio che non abbia paura di sbagliare: meglio provare e riuscire dopo qualche tentativo che non provare affatto,
  • voglio che non mi dica sempre “si” solo perché sono sua madre, ma che sappia difendere le proprie idee,
  • voglio che si diverta,
  • voglio che sia serena, per i problemi c’è sempre tempo, 
  • voglio che impari a guardare il bicchiere sempre mezzo pieno, come fa sempre il suo papà, perché la vita è troppo breve per rovinarsela con pensieri negativi,
  • ma soprattutto voglio che sia lei stessa.

Si, mi sa che imparerò tanto da lei…

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