E’ giusto vietare ai bambini di entrare in un ristorante?

Ha suscitato polemica la decisione di un noto ristorante della Costa Azzurra, Le Michelangelo, famoso per essere frequentato da molti vip, di proibire l’ingresso in sala ad una famiglia con pupo al seguito. ““Io non proibisco il ristorante ai neonati, è coi passeggini che non sono d’accordo. Disturbano la tranquillità dei clienti e pongono problemi alla sicurezza“, ha detto il proprietario.

E non è l’unico: ci sono dei posti sia in Italia sia in Europa, dove i bambini non sono ben visti. Il motivo? Sono:

  • rumorosi,
  • chiassosi
  • ovviamente disturbano i clienti (almeno questo è il pensiero di qualche ristoratore).

In futuro ci sarà all’ingresso un bell’adesivo con tanto di sbarra rossa sopra la faccia di un bimbo accompagnato dalla scritta: “Io non posso entrare”. Esattamente come per i cani. Perché qui di differenza non ce n’è: cani e persone sotto il metro non sono gradite, arrivederci.

Se si hanno invece dei figli educati, al contrario, si può persino ottenere uno sconto sul conto, come è successo ad una coppia americana che si è vista alleggerire di 4 dollari il totale della cena.

Ora, è assolutamente evidente che il problema non è la vivacità dei bambini. Il problema, come sempre, sono i genitori. Sono gli adulti che devono educare i bambini:

  • a stare composti a tavola,
  • a usare un tono di voce basso perché non si è a casa propria,
  • a mangiare quello che c’è nel piatto senza spargerlo nel raggio di 5 km.

Bisogna dire no. E’ questa la vera difficoltà. Non supplicando di obbedirci. Non permettendo loro di fare quello che vogliono perché “tanto sono bambini”.

La fatica di un progetto educativo è quella di porre delle regole: la libertà può essere pericolosa, se esercitata troppo. Perché, a volte, per paura di fare brutta figura o per far credere di essere genitori liberal, che permettono di esprimere ai propri figli la loro personalità, si finisce per creare una prole maleducata e, mi si passi il termine, disadattata. Perché bisogna sapere come comportarsi a seconda del luogo in cui si trova.

Forse, se mi posso permettere, quel ristoratore dovrebbe rivedere i suoi piani: quelli da far rimanere fuori dal ristorante sono i genitori.

La pensate anche voi così?

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