I batteri sono la causa della PROM, la rottura prematura delle membrane

pancia mamma incintaUn nuovo studio, condotto dai ricercatori della Duke University School of Medicine, suggerisce che una delle cause più diffuse di nascite premature sia un batterio.

La ricerca, pubblicata su Plos One, mostra che uno specificio batterio, presente in gran numero nell’area di rottura della membrane, ne provocherebbe l’assottigliamento e dunque la PROM (prematura lacerazione).

La rottura anzi tempo delle membrane è la causa di un terzo dei parti prematuri, dunque questa scoperta potrebbe portare allo sviluppo di terapie per evitarli o tenere sotto controllo le gravidanze a rischio.

I ricercatori hanno esaminato campioni di membrane di 48 donne che avevano appena partorito:

  • alcune soggette a PROM,
  • alcune soggette a parti prematuri dovuti ad altre cause
  • alcune soggette a parto normale.

I batteri erano presenti in tutte le membrane, ma ciò che lo studio ha mostrato è che maggiore era il numero di batteri più sottili erano le membrane (soprattutto nelle donne soggette a PROM).

Se pensiamo che alcuni batteri siano associati alla rottura prematura delle membraneha affermato Amy Murtha, ricercatore senior e professore associato di ostetricia e ginecologia alla Duke University School of Medicine – possiamo difendere la donna sin dall’inizio della gravidanza trattandola con antibiotici che riducano il rischio di PROM. La nostra ricerca è ancora all’inizio, ma ci permette di esplorare possibili interventi terapeutici che attualmente mancano in ostetricia“.

Sospettiamo da tempo e sappiamo ora che i batteri sono fortemente coinvolti nei parti di queste donne – ha affermato Patrick O’Brien, del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists – ciò che dobbiamo scoprire ora sono i meccanismi che portano i batteri ad accellerare la rottura delle acque“.

Uno studio davvero utile, un passo avanti nella ricerca che si spera un giorno permetterà di evitare il rischio di parti prematuri!

E a voi unimamme è successo?

Impostazioni privacy