Pianto dei neonati: ecco perché i bimbi africani difficilmente piangono

bambini africaniMamme vi siete mai chieste perché i bambini africano piangano poco?

J. Claire K. Niala, una donna di origine africana, ma che vive nel Regno Unito si è posta questa domanda e pensa di aver capito il segreto del silenzio di questi teneri frugoletti.

Ecco perché i bambini africani piangono di meno

La sua avventura comincia quando rimane incinta, e decide di tornare in Africa per partorire, per avere intorno la sua famiglia.

Durante la gravidanza Niala legge molti libri riguardanti i bambini, e in alcuni legge di come i piccoli africani piangano meno di quelli europei. “Perché? “si domanda.

La donna inizia allora a “spiare” il comportamento dei genitori africani, notando che in realtà era ben difficile scovare un bimbo. I neonati infatti sono:

  • sempre tutti ben avvolti nelle fasce
  • e sempre sulla schiena di uno dei genitori

completamente protetti da quanto avviene all’esterno, come se fossero in una sorta di “utero” replicato all’esterno.

Inoltre ha notato, a conferma di ciò che ha letto, che per i bambini africani piangere è l’eccezione, e se accade bisogna rimediare, perché vuol dire che c’è qualcosa che non va.

Giunto il momendo di partorire, Niala si è trovata completamente impreparata all’arrivo della figlia, che come è giusto che sia, si è subito fatta sentire! Ma ecco che la nonna, arrivata da un villaggio, ha spiegato a Niala il vero segreto: se il bambino piange, va allattato così facendo lo si coccola.

A poco a poco, portandola sempre sulla schiena e cominciando ad apprezzare l’efficace suggerimento della nonna, Niala è entrata in simbiosi con la sua bimba, riuscendo a soddisfare ogni esigenza della piccola.

Quando la figlia ha compiuto 4 mesi, Niala ha provato ad iniziare lo svezzamento, ma la figlia non ha voluto saperne di pappe, riso o papaia. Confusa, Niala ha chiesto nuovamente alla nonna, che l’ha invitata semplicemente ad assecondare i ritmi della figlia, suggerendole di non leggere altri libri, ma di “leggere” sua figlia!

Convinta Niala ha proseguito quindi nell’allattamento al seno, sfidando gli sguardi di disapprovazione della gente nei luoghi pubblici, consapevole che prima o poi tutto sarebbe diventato più facile. E così infatti è stato.

Ecco quindi come Niala ha sintetizzato l’antica sapienza della nonna:

  • offri il seno tutte le volte che il bimbo lo richiede o piange, anche se ha appena mangiato
  • dormite insieme, così da allattare il piccolo prima che sia completamente sveglio
  • munirsi di una bottiglia di acqua da tenere vicino al letto: serve a mantenervi idratate e a favorire lo scorrimento del latte
  • l‘alimentazione del neonato è la vostra priorità, le esigenze e le attese altrui possono aspettare

E voi unimamme concordate con quanto detto qui sopra?

Provereste questo “stile” di allattamento all’africana per vedere se funziona?

Parlatene con noi.

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