I ragazzi poveri sono i più bravi a scuola secondo l’ultima valutazione PISA

Il Programma per la valutazione internazionale dell’allievo (Programme for International Student Assessment) meglio conosciuto con l’acronimo PISA, è un’indagine internazionale, promossa dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), nata per valutare, ogni triennio, il livello di istruzione dei giovani nella scuola dell’obbligo nei principali paesi industrializzati. Da questi test si evince il livello di apprendimento nei ragazzi in prossimità del temine del principale corso di studi.

Questo test di valutazione, nel quale gli studenti devono anche riempire un questionario circa le abitudini di studio e anche alcune informazioni di carattere familiare, ha una durata di due ore ed è diviso in due parti

  • Una parte con domande a risposta multipla
  • Una parte con domande aperte, nelle quali bisogna scrivere la risposta.

Fino a qualche anno fa, i ragazzi meno bravi erano anche i più poveri e questo avvalorava il luogo comune secondo cui chi è povero ha il destino segnato, poiché non avrà i mezzi e le capacità per poter aver successo negli studi e, di seguito, nel mondo del lavoro. Questo falso mito, per fortuna, è stato sfatato proprio da un’ultima valutazione PISA, nella quale il gruppo di studenti “più poveri” ha ottenuto risultati migliori rispetto al gruppo dei “più ricchi”.

Questo è quanto ha rilevato Andre Schleicher, presidente dell’OCSE, che ha detto “Non è assolutamente vero che gli alunni meno abbienti sono quelli che ottengono i risultati peggiori sui banchi”, aggiungendo che “i ragazzi poveri di molti paesi poveri sono più bravi a scuola di quelli ricchi nei paesi ricchi. E più in generale, spesso i poveri battono i ricchi anche in nazioni simili”.

Cosa si evince da questo? Beh, che l’intelligenza e la voglia di fare prescindono dalle possibilità economiche, volere è potere!

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