Vi ricordate i giochi di una volta, per i quali bastava solo la fantasia?

giochi di una voltaBastava un amico e un angolo di strada poco trafficato e una palla per divertirci, al resto ci pensava la fantasia. Quante giornate trascorse a giocare con niente divertendoci molto. Il periodo a cui mi riferisco non è il secolo scorso ma solo qualche decennio fa. Quei giochi tanto cari alle generazioni comprese tra gli anni settanta e novanta.

Tanti i genitori che hanno cercato di tramandare i propri giochi ai figli ma, purtroppo, la tecnologia ha preso il sopravvento su tutto e per fare questi giochi non si trova più il tempo.

Ma quali erano i giochi tanto amati e tanto giocati?

Il Trenino
Si passavano ore in compagnia dei papà, appassionati del trenino, a giocare con il trenino, formando intrecci di rotaie e dando vita ai trenini formati da locomotive e vagoni diversi gli uni dagli altri. I bambini di oggi, ahimè, potrebbero parlare solo di treni ad alta velocità.

trenino

Il Super santos
Ci si ritrovava in mezzo alla strada con il mitico pallone arancione, il Super santos, e dopo qualche minuto ci si ritrovava a giocare insieme a un gruppo di ragazzi a palla. Non importava se a calcio, a palla prigioniera, a pallavolo o a palla avvelenata, l’importante era giocare tutti insieme e non serviva un campetto. I ragazzi di adesso purtroppo, in linea di massima, giocano nei campetti o, virtualmente, su PSP o Wii. Sono pochi i luoghi dove si vedono ragazzi a giocare a palla.

super santos

Le biglie
Non c’era spiaggia sabbiosa nella quale non ci si imbatteva in magnifiche piste appositamente create per fare le gare di biglie. Si scavavano tunnel e ponti aiutandosi solo con l’acqua del mare che serviva a bagnare la sabbia per renderla più facile da lavorare.

biglie

Nascondino
Anche se tanti bambini, ancora oggi giocano a nascondino, lo spirito è diverso. Si studiavano delle vere e proprie strategie in base alle quali si sceglieva se

  • nascondersi lontano,
  • nascondersi vicino a “chi era sotto” per fare subito “tana”,
  • nascondersi e non uscire mai allo scoperto.

Esisteva il “tana libera tutti” grazie al quale l’ultimo nascosto se riusciva a toccare il muro prima di “chi era sotto” liberava tutti dal mettersi a contare.

Il telefono senza fili
Ci si metteva tutti uno di fianco all’altro e il primo della cordata sussurrava, a bassa voce, nell’orecchio del vicino una frase e questi riferiva al suo prossimo quello da lui compreso. L’ultimo del gruppo diceva la frase ad alta voce che, quasi sempre, era tutt’altra di quella di partenza. E giù a ridere.

Lo schiaffo del soldato
Ci si metteva, a turno, girati di schiena con il palmo della mano rivolto verso l’esterno ad altezza del viso e bisognava indovinare l’autore dello schiaffo ricevuto sulla stessa mano. Se non si indovinava si restava sotto prendendo sonori ceffoni.

La campana
Si disegnava, per terra, con un gessetto o una pietra capace di lasciare traccia, 7 o 10 caselle nelle quali bisognava saltare per recuperare il sasso lanciato in ogni casella. Le regole cambiavano da paese a paese e da isolato a isolato, ma il divertimento era lo stesso ovunque.

Quanti ricordi!!! E voi care unimamme quali giochi facevate da ragazzine? Avete insegnato i vostri bimbi a farli? Raccontatecelo, se vi va!

 

 

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