Una ricerca spiega perché i bambini piangono quando ci si siede (VIDEO)

neonato piange mamma

Perché i bambini piangono quando ci si siede? La domanda è sinceramente da un milione di dollari, non trovate?

Ebbene una ricerca del Brain Science Institute in Giappone ha cercato di rispondere e forse ha trovato la soluzione.

Legame mamma e figlio

La premessa da cui sono partiti i ricercatori è che il legame madre-bambino è la prima e piu’ importate forma di rapporto sociale dei bambini. Per promuovere tale legame, i bambini hanno comportamenti innati rivolti:

  • sia a cercare la vicinanza materna
  • sia ad opporsi ad un allontanamento dalla madre mediante la voce o con il movimento del corpo.

Il semplice fatto di essere cullati mentre si cammina è un segnale per i bimbi di stare calmi; per dimostrare questo fatto neurologico, i ricercatori hanno analizzato sia infanti sia topi appena nati.

In un esperimento  i ricercatori hanno attaccato degli elettrodi ad un neonato per misurarne i battiti del cuore: “Più il battito è rallentato, più rilassato è il bambino” ha dichiarato il capo ricerca Gianluca Esposito; è stato chiesto poi alla madre di alternare momenti in cui teneva il bambino mentre era seduta e mentre camminava. “Quando la madre era seduta, il bambino tendeva a piangere e a muoversi; non appena la madre si alzava in piedi e si muoveva, il cuore del bambino rallentava di battiti” ha detto sempre Esposito.

Un effetto simile è stato studiato sui topi: ovviamente la madre non poteva tenere il cucciolo tra le zampe, ma utilizzava la bocca per “rosicchiare” la schiena del topolino alla fine del collo. Immediatamente il topino di calmava ed era più facile per la madre trasportarlo. In questo modo la risposta rilassata sia dei bambini sia dei topi riduce alla madre il peso di portarli ed è un beneficio per entrambi.

I ricercatori hanno poi provato a capire che cosa succede se i topolini non possono sentire di essere presi dalla madre. In alcuni casi è stata infatti iniettata una sostanza che temporaneamente indeboliva le terminazioni nervose nel collo. Quando questi topi erano afferrati dalla madre, continuavano comunque ad agitarsi, rendendo per le madri il compito più difficile nel prenderli.

Gli studiosi sperano che questa scoperta possa consentire ai genitori una migliore comprensione del comportamento infantile e di conseguenza a ridurre la frustrazione.

Questo studio dimostra che l’essere trasportati per i neonati è un buona misura calmante per il pianto causato da leggere irritazioni come la vaccinazione o un rumore che li ha spaventati – ha dichiarato il dottoressa Kumi Kuroda, altro medico della ricerca –  Dall’altra parte il potere calmante è limitato al periodo in cui il bambino è tra le braccia della madre. Potrebbe infatti ricominciare a piangere una volta messo nel lettino”. 

Alcuni studiosi pensano che il riattivarsi del pianto sia un modo per controllare i genitori. Secondo Kuroda invece “Questo è un fenomeno che semplicemente può essere interpretato come una naturale conseguenza del sistema sensoriale motorio infantile. Capire il comportamento dei bambini molto piccoli potrebbe ridurre la frustrazione dei genitori e portare beneficio, perché la frustrazione di un pianto inconsolabile può portare ad un rischio maggiore di abuso”. 

Pensiamo ad esempio alla “Sindrome del bambino scosso“, che può essere diretta conseguenza di stress e stanchezza dei genitori in caso di pianto del bimbo.

Segue il video che racconta l’esperimento, mostrando come anche per altri animali, come i felini o gli orsi, i cuccioli si calmano una volta “portati”. La natura è meravigliosa, non trovate?

E voi unimamme immaginavate che potesse essere questo il motivo per cui a un certo punto tutte diciamo o pensiamo “sembra che abbiano degli altimetri incorporati!”?

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