Parto: 14 motivi per scegliere di farlo in ospedale

partorire in ospedale

Care unimamme, se siete in attesa di un piccolo, magari avrete considerato dove, secondo voi, è meglio partorire.

Sebbene il parto in casa si stia diffondendo, sono ancora tante le donne che per scelta o necessità danno alla luce i propri figli in ospedale.

Noi vi abbiamo persino fornito 7 suggerimenti per avere un parto naturale in ospedale che, statisticamente, è il luogo più sicuro per una mamma e il suo bebè. Ora però esploriamo meglio la questione, entrando nei particolari.

Perché partorire in ospedale: 14 valide motivazioni

1) La prima gravidanza

Soprattutto con la prima gravidanza una donna non sa cosa aspettarsi e qualora ci fosse un minimo problema in ospedale può trovare tutto il supporto che le occorre.

2) Parto vaginale dopo cesareo

In caso stiate cercando di avere un parto naturale dopo un cesareo, c’è il 25% di possibilità che dobbiate ricorrere di nuovo a una nascita medicalizzata. Rebecca Egbert, levatrice qualificata, sconsiglia il parto in casa alle donne che hanno avuto uno stress post traumatico dopo la precedente gravidanza o abbiano problemi mentali.

3) Fibromi uterini

In questo caso vi è maggior possibilità che si vada incontro a un cesareo, o che il piccolo sia podalico o che il parto sia pretermine.

4) Siete in attesa di gemelli

Se la gestazione è multipla l’ospedale è il luogo più indicato per partorire. I parti multipli infatti sono considerati ad alto rischio per le complicazioni.

5) Siete in età avanzata

Se siete mamme in età, ovvero sopra i 35 anni, dovete considerare bene cosa è meglio per voi e il vostro bambino. Come ricorda la Egbert, aumentando l’età, vi è più probabilità che sorgano complicazioni come:

  • problemi alla placenta
  • bambini con la Sindrome di Down

6) Avete il diabete gestazionale

Generalmente le mamme che soffrono di diabete gestazionale possono avere un parto tranquillo e bimbi sani, ma esistono le eccezioni. I piccoli infatti potrebbero ammalarsi nel corso di 24 ore dalla nascita ed è per questo che è opportuno trovarsi in ospedale dove ricevere tutta l’assistenza necessaria.

7) Avete problemi con la placenta

Questa è una cosa da prendere seriamente. Sappiamo infatti che il motivo principale per cui le partorienti muoiono è il dissanguamento post partum. Spesso l’emorragia sopraggiunge con l’espulsione della placenta. Tra le complicazioni inerenti questo organo troviamo:

  • placenta accreta
  • placenta previa
  • distacco della placenta

8) Precedenti gravidanze problematiche

Se la precedente gravidanza ha presentato complicazioni, partorire in ospedale potrebbe essere la scelta più saggia.

9) Avete avuto molti bambini

Se avete avuto tanti figli, per esempio 5 o 6, il vostro utero potrebbe avere difficoltà a contrarsi. Si chiama atonia uterina e può provocare una significativa perdita di sangue.

10) Vivete in un luogo isolato

Se decidete di partorire in casa e poi sorge qualche problema potreste non arrivare in ospedale in tempo mettendo a rischio la vostra salute e quella dei piccolo.

11) Vostro figlio ha meno probabilità di morire o avere complicazioni causate dal parto

Medici e ricercatori hanno condotto uno studio che dimostra che i bimbi nati in casa hanno il 4% di probabilità in più di morire alla nascita.

12) Parto pre termine

Egbert, di nuovo, ricorda che tutti i bambini nati prima della 37° settimana devono essere curati in ospedale. Questi piccoli infatti rischiano di:

  • sviluppare infezioni polmonari
  • avere complicanze respiratorie

13) Bambino podalico

Statisticamente i podalici sono più a rischio di quelli che si presentano, al momento della nascita, a testa in giù. Il posto più indicato per nascere, per questi piccoli, è l’ospedale.

14) Parto naturale

Anche in ospedale, come vi abbiamo ricordato, è possibile avere un parto naturale. Cercate quindi quello più in linea con le vostre idee.

Voi che ne dite unimamme, queste 14 motivazioni a partorire in ospedale riportate da The Stir, vi hanno convinto?

Voi cosa avete scelto?

Dite la vostra se vi va.

 

 

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