Fertilità: la storia di una donna che non ha smesso di sperare

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Care unimamme, molte donne, una volta trovato l’uomo giusto con cui trascorrere la vita desiderano subito avere un bambino e danno per scontato che la natura faccia il suo corso.

Purtroppo la storia di Anne-Marie Scully, autrice di Motherhoodwinked: An Infertility Memoir, ci dimostra che non sempre le cose vanno come avremmo immaginato anche se non bisogna mai perdere la speranza.

In questo libro, Anne-Marie ha affrontato il suo viaggio nel mondo della fecondazione in vitro, attraverso i suoi primi due cicli, ma quando è uscito, Motherhoodwinked: An Infertility Memoir ha scatenato così tante domande che l’autrice ha scritto un seguito. Five Million Born.

Il suo intento non è stato quello di dare informazioni esclusivamente mediche, ma di guidare altre donne come lei attraverso questo procedimento e di non farle sentire sole.

Anne-Marie è consapevole che a fronte dei 5 milioni di bambini, questa è una stima, nati tramite la fecondazione in vitro, ci sono ancora pochi libri che la affrontano. Secondo lei, il silenzio che grava sui problemi di fertilità è uno dei motivi per cui molte giovani donne sono inconsapevoli delle difficoltà che potrebbero incontrare lungo il cammino per diventare madri.

Una volta deciso che desiderava un figlio, Anne-Marie ha provato diversi metodi per concepire, ma dopo un anno di tentativi infruttuosi ha iniziato a interessarsi ai vari trattamenti di fertilità.

La definizione medica di infertilità comincia proprio dopo un anno ed è in quel momento che si comincia ad avvertire una certa paura dichiara Anne-Marie. Per questo motivo la donna invita a chiedere aiuto il più presto possibile. Quello che però l’autrice non si aspettava era che il suo viaggio durasse così a lungo.

Pensavo che avrebbero trovato una rapida soluzione al mio problema, che avrebbero scoperto cosa c’era di sbagliato e l’avrebbero riparato” aggiunge Anne-Marie.

Quando alla fine si prende coscienza di avere problemi di fertilità, è come tirare un sospiro di sollievo, ci si aspetta che il trattamento funzioni. Le aspettative di Anne-Marie, inizialmente, erano molto alte e quindi è stata una vera doccia fredda scoprire che il primo ciclo aveva fallito. Inseguito la donna ha avuto un aborto spontaneo nelle prime settimane.

“Trovare il coraggio per un terzo tentativo è stata la cosa più dura” rivela la donna “molti nostri amici e parenti erano al corrente di quel che stavamo affrontando e quasi speravano che non avremmo fatto un terzo ciclo poiché vedevano come la cosa ci stesse distruggendo”.

Le fatiche e i momenti difficili di Anne-Marie e il suo compagno sono stati infine ricompensate dalla nascita della figlia Grace. Lo stress e le preoccupazioni di poter perdere la bambina le hanno impedito però di godersi la gravidanza, quasi per paura di legarsi alla piccola.

La scrittrice spiega infine di aver attraversato una gravidanza emotivamente stressante. “Ci vuole un po’ di tempo per dimenticare il passato dichiara la donna “lasciarlo andare e accettarlo non è stato facile”.

La loro storia però ha avuto un bellissimo lieto fine, Anne-Marie ha fatto tesoro delle difficoltà affrontate e ha deciso, saggiamente, di condividerle.

Ultimamente molti progressi sono stati fatti in merito alla fecondazione in vitro, ma magari si dovrebbe pensare anche a sostenere le donne che affrontano questo percorso.

E voi unimamme cosa ne pensate dei preziosi consigli di Anne-Marie? Anche voi avete avuto un percorso simile?

Diteci la vostra!

 

(Fonte: The Indipendent)

 

 

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