Lavoro minorile, oltre 15 milioni i piccoli sfruttati

lavoro minorileSecondo una recente indagine dell’ILO, l’International Labour Organization, l’ente che si occupa di promuovere i diritti sul lavoro e di favorire opportunità di lavoro dignitose, i minori con un’età compresa tra i 5 e i 17 anni sfruttati sarebbero 17,2 milioni, dei quali 2/3 sono bambine. Ben 11, 5 milioni vivono in condizioni di vera schiavitù.

Il dato allarmante è che la stima è in continuo aumento a causa della grossa crisi economica che attanaglia il mondo da qualche anno, e non più solo in Africa dove i bimbi raccolgono il cacao. Addirittura le “offerte di lavoro” dirette ai minori vengono diffuse attraverso radio e quotidiani.

Secondo alcune informazioni in Togo i bambini di 7 anni verrebbero reclutati come domestici mentre a Panama la stessa cosa accadrebbe ai bambini di 9 anni.

Ma chi sono i bambini vittime di sfruttamento?

In linea di massima i minori sfruttati provengono da famiglie disagiate, oberate di debiti o dalla strada, ragazzi abbandonati a un destino troppo amaro.

Anche in Italia, paese industrializzato ed emancipato, anche se espressamente vietato dalla legge fin dal 1967, il lavoro minorile sta prendendo sempre più piede, soprattutto nel mezzogiorno dove molti minori lavorano nelle attività di famiglia e/o svolgendo lavori stagionali tipo la raccolta della frutta. Nelle regioni del sud, in pratica, il vecchio garzone di bottega esiste ancora solo che è “ringiovanito” di molto, visto e considerato, che lo stesso può avere un’età davvero bassa.

Riguardo l’allarme del lavoro minorile Raffaella Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children ha dichiaratoDalle voci dei ragazzi raccolte con la ricerca partecipata, emerge il forte legame tra lavoro minorile, disaffezione scolastica e reti familiari e sociali, che si trasforma in una vera trappola quando l’opportunità di soldi facili arriva a coinvolgere i minori in attività criminali”. E ha, poi, continuato dicendo “Il lavoro minorile è una misura del crescente disagio sociale che le politiche restrittive del welfare hanno prodotto, in concomitanza con l’ampliamento dell’area della povertà, delle attività irregolari e in nero e della scomparsa di migliaia di piccole aziende”.

Con la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, firmata il 20 novembre 1989, si è stabilito che i bambini hanno il diritto “di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso“, ma, purtroppo a poco è servito vista la cifra di minori sfruttati in tutto il mondo. Davvero un dato di cui preoccuparsi.

Secondo voi, care unimamme, è giusto che le colpe dei genitori ricadano sui figli? Che insegnamento diamo loro? È vero che quando c’è crisi la famiglia ne risente ma, a mio parere, sono i genitori che devono rimboccarsi le maniche e cercare di sbarcare il lunario. Convenite con me?

(Fonte: west-info)

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