Nomi, significati, onomastici: oggi festeggiamo Salvatore

Salvatore
Beato Salvatore

Il 27 ottobre si ricorda San Salvatore.

Salvatore, tra i nomi più diffusi in Italia nel XX secolo, ha derivazione latina e di chiara valenza religiosa. Proviene dal nome tardo latino Salvator, e significa “il salvatore”, “colui che salva”, “Dio è salvezza”. Si diffuse infatti tra i primi cristiani poiché traduceva il nome di Gesù, che significa appunto “il Salvatore” in ebraico.

Chi porta questo nome è una persona molto dedita al lavoro e alla famiglia. Salvatore è una persona lucida, con idee e obiettivi ben chiari e disposta a sacrificarsi per ciò in cui crede. Qualsiasi cosa lo impegni, per lui però rimane sempre al primo posto la famiglia, alla quale si dedica incondizionatamente ed in funzione della quale spesso sceglie.

Varianti del nome:

  • Salvadore
  • Salvato
  • Salvio
  • Salvino

Varianti al femminile: 

  • Salvatrice
  • Salvadora

Simboli associati al nome

  • numero fortunato: 8
  • colore: rosso
  • pietra: rubino
  • metallo: ferro

Il Santo del giorno: Beato Salvador Mollar Ventura

Il 27 ottobre, ricordiamo la memoria di Salvador Mollar Ventura. Nato il 27 marzo del 1896 nei pressi di Valencia, Spagna, Salvatore è figlio di una famiglia povera, semplice e profondamente cristiana. Il padre nonostante era un grande lavoratore non riesce a permettere a Salvatore una istruzione se non fino alle elementari.

Salvatore si impegna sia da giovanissimo alla parrocchia e poi entra nell’Ordine Francescano, all’età di 25 anni chiede di essere ammesso tra i Frati Minori quale fratello. Il 20 gennaio 1921 veste l’abito francescano nel convento di Santo Spirito del Monte, presso Gilet-Valencia. La sua vita è trascorsa quasi sempre nei conventi di Santo Spirito del Monte e di Benisa dove ha esercitato con pietà e devozione, l’incarico di sacrestano. Fra’ Salvador si è distinto infatti per la sua umiltà, l’obbedienza e lo spirito di sacrificio. Il suo carattere sempre allegro, gioviale ed ottimista, lo portò ad affrontare le avversità con rassegnazione e nella volontà di Dio. La madre dice di lui: “Io ho una lampada sempre accesa davanti al Santissimo Sacramento: è mio figlio”. Allo scoppio della guerra civile spagnola, costretto ad abbandonare il convento di Benisa, si rifugia prima a casa di alcuni benefattori, poi si reca a Manises dalla sua famiglia.
Qui il 13 ottobre 1936 viene catturato ed imprigionato nel convento della Madri Carmelitane di Manises, trasformato in carcere. Viene fucilato in odio alla fede cristiana nella notte tra il 27 ed il 28 ottobre 1936 presso Picadero de Paterna, una località sempre vicinoValencia. I suoi resti sono stati conservati nel cimitero di quest’ultima città.
Salvador Mollar Ventura viene beatificato l’11 marzo 2001 da Papa Giovanni Paolo II insieme ad altri ben 233 martiri vittime della medesima persecuzione.

(fonte: santiebeati)

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