La scelta di Charlotte di far smettere di soffrire la figlia Nancy

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La piccola Nancy non è più mia figlia, lei è un guscio vuoto”. Sono le parole più dure che una madre possa dire o immaginare a proposito di suo figlio. Ma Charlotte Fitzmaurice le ha coraggiosamente scritte e le ha portate davanti ad un giudice per ottenere ciò che lei credeva fosse meglio per sua figlia. Per mettere fine alle sue sofferenze e trovare finalmente la pace.

La storia di Nancy e della scelta di sua madre

Nancy è nata ceca e afflitta da idrocefalo, meningite e setticemia. Ciò significa che non avrebbe mai potuto camminare, parlare mangiare o bere. Aveva bisogno di stare in ospedale 24 ore su 24 per ricevere cure ed essere nutrita e idratata con le flebo. Quando le sue condizioni sono peggiorate ha passato ore urlando in una sorta di agonia terribile placata soltanto dalla morfina.

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Per la madre il dolore e la sofferenza di vedere la propria figlia soffrire così erano davvero troppo. Così dopo 12 anni strazianti ha deciso di andare davanti al giudice e combattere per dare a Nancy il diritto di morire. La donna ha dichiarato che la luce se ne è andata dagli occhi della figlia ed è stata sostituita dalla paura e che Nancy aveva sofferto già abbastanza. Chiedere di far morire sua figlia deve essere stata una cosa tremenda, ma la donna sentiva di doverlo fare per lei, per darle quella pace che non ha mai avuto.

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Il giudice King ha accolto questa richiesta e Nancy è morta 14 giorni dopo con al fianco la sua famiglia. La decisione del giudice rappresenta un importante precedente giuridico perché per la prima volta viene concessa l’eutanasia per un bambino che respira autonomamente e non soffre di una malattia terminale.

Ovviamente questo fatto ha riportato alla luce il dibattito sul “diritto di morire” e proprio per questo i genitori di Nancy hanno deciso di parlare del loro caso, anche per aiutare genitori che si trovano nelle stesse condizioni. Secondo i genitori di Nancy non si dovrebbe ricorrere al giudice per queste cose, ma semplicemente decidere insieme ai medici.

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Il caso di Nancy è particolare anche perché la madre ha scoperto delle condizioni della figlia soltanto due giorni prima di partorire. I medici hanno scoperto che la figlia ha avuto lo streptococco durante la gravidanza e sarebbero bastati degli antibiotici per curarla mentre era ancora nell’utero. Invece Nancy è nata in quelle condizioni e secondo i dottori sarebbe morta entro il quarto anno di vita. A 6 mesi di vita le è stata diagnosticata anche l’epilessia e in seguito sono state riscontrate anche malattie neurologiche gravi che hanno fatto aumentare sofferenza già atroci. Inoltre in seguito la bimba era diventata immune alla morfina e alla chetamina e passava così le giornate provando dolori estremi 24 ore al giorno. Ed è proprio dopo alcuni giorni consecutivi di urla disperate della bimba che la madre non ce l’ha fatta più e ha preso la sua drammatica e disperata decisione.

E voi unimamme, che ne pensate? Cosa avreste al posto di questa madre?

(Fonte: mirror)

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